L’aria in Francia si fa pesante dopo la recente nomina di Michel Barnier a premier da parte di Emmanuel Macron, una mossa considerata da molti una violazione del messaggio esplicitato dagli elettori durante le elezioni. Questo malcontento popolare sfocerà oggi in oltre 150 manifestazioni in diverse città , tra cui Marsiglia, Lilla, Nizza, Lione, Bordeaux e Strasburgo. L’appuntamento principale è previsto in piazza della Bastiglia a Parigi, dove si attende una grande partecipazione. La situazione si presenta complessa, con le forze politiche divise e pronte a mobilitarsi in base alle proprie posizioni.
Manifestazioni contro il “colpo di mano” di Macron
La decisione del Presidente Macron di nominare Barnier come nuovo premier ha scatenato una reazione immediata da parte della sinistra, che ha lanciato un appello alla mobilitazione. Le manifestazioni, organizzate sotto il tema del “tradimento democratico”, chiedono un ripristino della rappresentanza dei cittadini. I leader di partito stanno esprimendo la loro opposizione e facendo sentire la loro voce in queste manifestazioni, che sperano di portare una nuova luce sulle problematiche politiche attuali.
Oltre alla sinistra, anche alcuni gruppi centrali si mostrano critici nei confronti della scelta di Barnier. I macronisti di Ensemble e i membri della Destra repubblicana hanno espresso le loro perplessità , sollevando interrogativi su come la nomina influenzerà l’equilibrio politico del paese. Questa frattura all’interno delle forze politiche sembra destinata a riflettersi nelle piazze, dove i cittadini esprimeranno il loro dissenso.
Consultazioni per un governo in bilico
Mentre le manifestazioni infuriano, Michel Barnier è già al lavoro per formare il nuovo governo, avviando consultazioni con i leader politici. Le prime riunioni sono state descritte come “piene di energia”, con Barnier che ha incontrato Macron e i rappresentanti di Ensemble e della Destra repubblicana. Sebbene entrambe le forze politiche non escludano la partecipazione al governo, la sinistra ha chiarito di voler rimanere completamente estranea a qualsiasi accordo.
Barnier si trova ora in una posizione delicata, con il suo governo in una continua lotta per ottenere la fiducia del Parlamento. I macronisti di Ensemble hanno dichiarato che non vogliono bloccare né sostenere incondizionatamente Barnier, ma intendono farsi “utili” al paese, che rappresenta un pericolo di instabilità politica a lungo termine. Tuttavia, la Destra repubblicana, rappresentata da Laurent Wauquiez, ha avvertito che la decisione finale dipenderà principalmente dal programma che il nuovo premier presenterà .
La sfida della censura parlamentare
La tradizione politica francese prevede il rischio di censura per i governi neo-nominati, e Barnier non fa eccezione. La sua posizione è già in bilico a causa della minaccia di una mozione di censura da parte della sinistra, che si è recentemente unita sotto il solito cappello del Nuovo Fronte Popolare. Ci si aspetta un fronte compatto da parte di partiti come La France Insoumise, i Socialisti e i Partiti ecologisti, tutti pronti a richiedere l’opposizione al governo Barnier.
Tuttavia, la situazione è complessa, poiché nessun blocco ha la possibilità di raccogliere i voti necessari per far passare una mozione di censura. Se i 193 rappresentanti del Nuovo Fronte Popolare si unissero, avrebbero comunque bisogno di ulteriore sostegno per superare la soglia di 289 voti necessaria. D’altra parte, Ensemble, il Modem e Horizons sembrano mantenere una linea di sostegno nei confronti del nuovo governo, complicando ulteriormente la possibilità per la sinistra di avanzare il loro piano di sfiducia.
Il ruolo incerto di Le Pen e dei non iscritti
Alla luce di queste tensioni, si sta osservando con attenzione la posizione di Marine Le Pen e del suo partito, il Rassemblement National, nella formazione del nuovo governo. Le Pen ha manifestato intenzioni di attendere il discorso di politica generale di Barnier prima di prendere una decisione. La leader del Rassemblement ha sottolineato che il partito dei suoi elettori, rappresentanti di un terzo della popolazione francese, deve essere ascoltato.
Allo stesso tempo, ci si deve interrogare su come si comporteranno i deputati non affiliati. Partiti come Liot potrebbero avere un impatto sostanziale sulla stabilità del governo Barnier, mancando tuttavia di un orientamento chiaro. Gli anticipati calcoli indicano che ci sia una possibilità concreta di voto tanto al rialzo quanto alla discesa del governo, mettendo ulteriormente in risalto la precarietà della situazione politica in Francia.