Franco Chersicola porta la sua testimonianza sull'esodo giuliano-dalmata a New York

Franco Chersicola porta la sua testimonianza sull’esodo giuliano-dalmata a New York

Franco Chersicola, pittore triestino, parteciperà a due eventi a New York per la Giornata del Ricordo, riflettendo sull’esodo giuliano-dalmata e condividendo la sua esperienza con le nuove generazioni.
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Franco Chersicola porta la sua testimonianza sull'esodo giuliano-dalmata a New York - Gaeta.it

In un momento che celebra la memoria storica, il pittore triestino Franco Chersicola sarà protagonista di due eventi significativi a New York in occasione della Giornata del Ricordo, fissata per il 10 febbraio 2025. Organizzati da Tivarnella Art Consulting e sostenuti da diverse associazioni, tra cui Giuliani nel Mondo e PolentoNY, questi incontri rappresentano un’importante opportunità per riflettere sull’esperienza dell’esodo giuliano-dalmata, un tema centrale nella produzione artistica di Chersicola.

Gli incontri a New York

Il primo incontro con Franco Chersicola si svolgerà venerdì 7 febbraio 2025, alle 10:00, presso la Scuola d’Italia Guglielmo Marconi. Durante questo evento, il pittore avrà l’occasione di confrontarsi direttamente con studenti e giovani italo-americani, condividendo la sua esperienza personale e artistica legata all’esodo. Questo scambio diretto promette di essere un momento significativo, non solo per gli studenti ma anche per il proseguimento della memoria storica di eventi che hanno influenzato profondamente le vite di molte famiglie italiane.

Il secondo incontro avverrà lunedì 10 febbraio, alle 17:00, presso il Consolato Generale d’Italia in Park Avenue. In questa sede, sarà organizzata una commemorazione ufficiale in onore della Giornata del Ricordo. Questo evento non solo ribadisce l’importanza della memoria storica, ma offre anche un palcoscenico ad artisti e relatori che desiderano raccontare storie di resilienza e identità culturale.

L’esperienza dell’esodo giuliano-dalmata

Franco Chersicola porta con sé una storia personale di esodo che ha radici profonde e complesse. Nato a Capodistria nel 1954, Chersicola ha vissuto la sua infanzia a Portorose, oggi in Slovenia. Nel 1956, la sua vita e quella della sua famiglia vennero drasticamente alterate dalla migrazione forzata che interessò milioni di italiani dai territori storicamente italiani di Istria, Fiume e Zara, ora sotto il controllo jugoslavo.

Per Chersicola, questo evento ha rappresentato una ferita aperta, che ha trasformato il suo lavoro artistico in un mezzo per esplorare temi di distacco e smarrimento. L’abbandono della terra natale e la ricerca di una nuova identità sono motivi ricorrenti nella sua produzione, creando un ponte tra memoria individuale e collettiva. La sua arte diventa così un veicolo che consente di affrontare il dolore e la nostalgia, elementi che caratterizzano l’esperienza di molte famiglie giuliano-dalmate.

Il contributo artistico di Chersicola

Chersicola non è nuovo a discussioni sull’esodo. Ha già affrontato questi temi in precedenti eventi, come nel museo Casa dei Carraresi di Treviso e a Palazzo Costanzi di Trieste, dove il pubblico ha potuto apprezzare il suo approccio alla memoria storica. Inoltre, la sua influenza si estende al mondo accademico, con due tesi di laurea che hanno analizzato il legame tra la sua arte e l’esperienza dell’esodo. Questi lavori, presentati all’università Ca’ Foscari di Venezia e all’università di Trieste, hanno offerto nuove prospettive sul significato dell’esodo e sul ruolo dell’arte nel comporre questa narrativa complessa.

Franco Chersicola si propone quindi come un importante testimone e narratore di un capitolo doloroso della storia italiana, utilizzando la sua arte e le sue esperienze per condividere una prospettiva unica e necessaria. Con i prossimi eventi a New York, la sua voce si farà sentire ancora una volta, contribuendo a mantenere viva la memoria di coloro che hanno vissuto questi eventi e a educare le nuove generazioni su di essi.

Ultimo aggiornamento il 30 Gennaio 2025 da Armando Proietti

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