Franco Gionco: la sua passione per il rifugio Bicchiere dopo 50 anni di scalate

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Franco Gionco: la sua passione per il rifugio Bicchiere dopo 50 anni di scalate - Gaeta.it

Franco Gionco, un trentino di 77 anni, ha dimostrato una straordinaria dedizione al rifugio Bicchiere, scalando questa iconica vetta delle Alpi orientali per ben 107 volte. Situato a 3.195 metri di altitudine, il 'Gino Biasi al Bicchiere', noto in lingua tedesca come Becherhaus, è un punto di riferimento per gli alpinisti e gli amanti della montagna. La storia del rifugio e delle sue ascendenti è intrisa di avventure e di sfide, raccontando decenni di passione per la montagna.

La storia del rifugio Bicchiere

Origini e inaugurazione

Il rifugio Bicchiere, aperto nel 1894, ha una ricca storia legata al suo passato. Inizialmente intitolato all'imperatrice Sissi, quest'area è diventata nel corso del tempo un'importante meta di alpinismo per escursionisti e alpinisti. La sua posizione elevata non solo offre spettacolari panorami sulle Alpi orientali, ma rappresenta anche una sfida per chi desidera raggiungerlo. La segnaletica e le vie di accesso sono state migliorate nel corso degli anni, ma la sua essenza e il fascino intramontabile rimangono intatti.

L'importanza per gli alpinisti

Il Bicchiere è molto più di un semplice rifugio; è un simbolo di avventura e impegno. Le otto ore di cammino dolce e il considerevole dislivello di 1.700 metri pongono a ogni scalatore una prova fisica e mentale. La vetta non è solo una meta, ma un luogo di incontro per persone con una passione in comune: l'amore per la montagna. Il rifugio è stato testimone di storie di vita e amicizie, diventando un punto di riferimento per alpinisti di ogni età.

La dedizione di Franco Gionco

Una passione senza tempo

Franco Gionco ha iniziato le sue salite al rifugio Bicchiere negli anni '70, precisamente dal 1974. Le sue prime esperienze sono state caratterizzate da un'atmosfera di avventura pura: il rifugio era incustodito e le attrezzature per il soggiorno dovevano essere portate a mano. In queste circostanze, Gionco ha sviluppato una sintonia profonda con il luogo, che ha condiviso con la moglie Laura in almeno 50 occasioni. Oggi, a quasi ottant'anni, Gionco si descrive in forma e vitalità, paragonando il suo stato fisico a quello di un quarantenne.

Gli aneddoti delle scalate

Le memory di Gionco sono intrise di aneddoti emozionanti e di appassionate narrazioni sulle sue scalate. Ricorda le scalate dalla val Ridanna, che presentavano sfide significative a causa dei vecchi e logori cavi di sostegno, insieme ai dislivelli e ai tratti più esposti. Le altezze e le difficoltà della val Passiria, un tempo caratterizzate da ghiacciai e seracchi, evocano immagini di esperienze uniche, quasi come un desiderio di esplorazione in terre lontane, simili alla Groenlandia.

Un legame speciale con il rifugio

Le amicizie nel tempo

Nel corso delle sue numerose visite al rifugio, Gionco ha instaurato relazioni significative con gli storici gestori, Hermann ed Erich, e attualmente con Lukas Lantschner. La familiarità con il rifugio e le persone che lo gestiscono ha contribuito a creare un legame speciale, fatto di reciproco rispetto e affetto. Questo aspetto dimostra come il rifugio non sia solo un luogo fisico, ma anche una comunità che raccoglie storie diverse e legami indissolubili.

L'evoluzione delle scalate

Con il passare degli anni, Franco Gionco non ha solo continuato a scalare, ma ha anche ampliato il proprio repertorio di esperienze, affrontando numerose scalate invernali con gli sci e le pelli di foca. Attraverso queste avventure, ha affinato le sue abilità e ha continuato a coltivare il suo amore per la montagna, rendendo la sua passione un elemento che non conosce età. Anche se nel tempo sono comparsi altri regolari al rifugio, come Willi Weissteiner, che recentemente ha compiuto 90 anni e ha raggiunto la sua 37/a visita al rifugio, Gionco resta senza dubbio un simbolo di dedizione e tenacia.

Le scalate di Franco Gionco rappresentano una testimonianza vivente della perseveranza umana e del legame speciale che si può creare con la natura. Con il suo straordinario record, Gionco continua a ispirare generazioni di alpinisti e amanti della montagna.

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