“Frankenstein Junior” di Mel Brooks: la commedia horror torna al cinema in 4K

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"Frankenstein Junior" di Mel Brooks: la commedia horror torna al cinema in 4K - Gaeta.it

Un classico del cinema che unisce l’ironia al terrore sta per tornare sul grande schermo. “Frankenstein Junior”, opera iconica del 1974 diretta da Mel Brooks e ispirata dall’idea brillante di Gene Wilder, si ripresenta al pubblico il 29 e 30 ottobre grazie a Nexo Studios, per la prima volta in versione 4K. Questo film non è solo una parodia di un genere letterario ben consolidato, ma anche un omaggio ai temi più profondi presenti nel romanzo “Frankenstein” di Mary Shelley, il primo romanzo gotico della storia.

Le origini del film

Un capolavoro dell’horror e della commedia

L’ispirazione per “Frankenstein Junior” proviene dal celebre romanzo “Frankenstein o il moderno Prometeo” di Mary Shelley, pubblicato nel 1818. Questo testo non solo ha rivoluzionato la narrativa horror, ma ha anche sollevato interrogativi etici e filosofici sulla creazione e la responsabilità. Mel Brooks e Gene Wilder hanno saputo reinterpretare questa storia ricca di significato, portandola in una dimensione completamente nuova attraverso il filtro dell’umorismo e del sarcasmo.

La commedia sfrutta le convenzioni del genere horror, ponendo le sue basi su un mix perfetto di tensione e risate. Prendendo spunto da pellicole storiche, come le versioni cinematografiche di Frankenstein del 1931 dirette da James Whale, Brooks decide di rendere il mito accessibile e fruibile a un pubblico contemporaneo, mantenendo al contempo un profondo rispetto per le radici del genere.

Il cast e i personaggi

Le interpretazioni di un cast stellare, tra cui Gene Wilder, Marty Feldman, Teri Garr e Cloris Leachman, hanno contribuito a rendere “Frankenstein Junior” un’opera senza tempo. Wilder interpreta il professor Frederick Frankenstein, un personaggio conflittuale che combatte tra il suo retaggio e il suo naturale scetticismo. Feldman, nella parte di Igor, e Garr, che interpreta l’assistente Inga, offrono performance memorabili che rendono il film ancora più divertente.

Il personaggio di Frau Blücher, interpretato dalla Leachman, aggiunge un ulteriore strato di umorismo attraverso il suo legame con il passato del professor Frankenstein, contribuendo alla costruzione di una narrazione che colpisce sia a livello comico che emotivo. La chiave del successo del film sta proprio nella chimica tra i personaggi e nel modo in cui i loro ruoli si intrecciano tra il serio e il faceto.

La trama del film

L’arrivo in Transilvania

La narrazione inizia nella New York degli anni Trenta, dove il professor Frederick Frankenstein riceve la notizia che il suo defunto nonno, il barone Viktor von Frankenstein, gli ha lasciato in eredità un castello in Transilvania. Spinto dalla curiosità e dall’obbligo familiare, Frederick decide di visitare la tenuta, ignaro delle avventure straordinarie che lo attendono.

All’arrivo, viene subito coinvolto da una serie di incontri bizzarri e affascinanti, a cominciare dall’incontro con Igor, il gobbo assistente, che lo guida nel castello e lo introduce alla sua procace assistente, Inga. La trama si sviluppa attorno alla scoperta di un diario del nonno, che rivela i segreti della creazione di un essere vivente a partire da un cadavere. Frederick, inizialmente scettico, decide di intraprendere l’impresa, lanciando la celebre esclamazione: “Si può fare!”

Il piano maldestro

La commedia prende una piega esilarante quando il professore e i suoi amici decidono di reperire un cadavere adatto per l’esperimento. Dopo una serie di errori e disavventure, Frederick si ritrova con il corpo di un gigantesco criminale e un cervello completamente inadeguato, quello di un ‘abnormal’. La scelta errata del cervello porta a situazioni comiche che si susseguono, mostrando l’abilità di Brooks nel gestire il timing comico.

Il film rappresenta una satira non solo dell’horror, ma anche dei temi più profondi legati alla scienza e alla creatività. “Frankenstein Junior” riesce a intrattenere il pubblico toccando diverse corde emotive e divertendo senza mai scadere nel banale. In questa classica opera comica, Mel Brooks celebra il potere dell’immaginazione e l’assurdità della condizione umana, rendendola un’opera da rivedere di generazione in generazione.

Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2024 da Armando Proietti

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