Il recente evento “I Vini del Grande Vulcano Laziale” a Frascati ha accolto più di 400 appassionati del vino, sottolineando l’importanza della viticoltura locale e il crescente riconoscimento dei vini dei Castelli Romani. Organizzato dalla Fisar di Roma e dei Castelli Romani, con il patrocinio del Comune di Frascati e dell’Associazione Frascati Scienza, questa manifestazione ha portato alla ribalta oltre 40 produttori locali, che hanno condiviso non solo i loro vini, ma anche storie e tradizioni vitivinicole di un territorio ricco di storia.
Un riconoscimento di prestigio per Frascati
L’Assessore all’Agricoltura, Claudio Cerroni, ha aperto l’evento con un intervento significativo, enfatizzando l’importanza del riconoscimento di Frascati come “Città del Vino 2025“, conferito dall’Associazione Nazionale Città del Vino. Questo titolo rappresenta non solo un motivo d’orgoglio, ma anche una grande responsabilità per la comunità. Cerroni ha descritto il vulcano laziale, il solo vulcano attivo della regione, come fonte di energia vitale per le uve che diventano i vini pregiati che il pubblico ha potuto degustare. Le Mura del Valadier, sede dell’evento, hanno fornito una cornice storica e affascinante per questa celebrazione del vino, che ha unito passione, tradizione e innovazione.
Una nuova era per la viticoltura laziale
Daniele Cerroni ha messo in evidenza la sinergia tra vari settori, dalla cultura alla scienza, fino alla politica e alle associazioni. Questo approccio collaborativo è fondamentale per promuovere prodotti di alta qualità che rappresentano il territorio. Il cambiamento nel settore vitivinicolo laziale è palpabile. Dopo anni di produzione orientata alla quantità, i viticoltori hanno cominciato a puntare sulla qualità, investendo in tecniche moderne e riscoprendo varietà autoctone. Questo sforzo ha portato a vini che non solo soddisfano ma competono a livello nazionale e internazionale, trovando spazio accanto ai migliori vini italiani.
L’impatto del consumo consapevole
Il Delegato della Fisar di Roma e Castelli Romani, Roberto Parrilla, ha sottolineato come il consumo di vino stia evolvendo. Un tempo considerato solo un alimento quotidiano, oggi il vino è visto come “un piacere da condividere e vivere con consapevolezza“. Questo cambiamento ha portato i produttori laziali a raccogliere la sfida di migliorare e ridurre le rese, al fine di ottenere un prodotto di qualità superiore. Parrilla ha ribadito l’importanza dell’autenticità e della narrazione del territorio, elementi chiave per conquistare il mercato attuale, dove i consumatori cercano esperienze genuine e non solo un semplice prodotto da acquistare.
Un futuro luminoso per i vini di Frascati
Il futuro della viticoltura a Frascati sembra promettente. Gli organizzatori hanno già in programma eventi futuri, come i Vinalia Priora, che si terranno a fine aprile. Questi eventi non solo celebrano la tradizione vitivinicola ma creano occasioni per raccontare la storia e la cultura del territorio. L’entusiasmo per il futuro risuona forte tra i produttori, i sommelier e le istituzioni, tutti impegnati a sostenere uno sviluppo che metta al centro la qualità e l’accessibilità dei vini. La preparazione e l’impegno messi in atto promettono un percorso che potrebbe elevare ulteriormente il profilo dei vini laziali sui mercati internazionali.