La recente dichiarazione di Silvio Viale, consigliere comunale di Radicali +Europa, ha suscitato un acceso dibattito nel Consiglio di Torino. Durante una seduta, mentre si discuteva un testo rivolto alle donne migranti, Viale avrebbe esclamato: “avete sbagliato mestiere, tornate nei vostri quartieri a fare le casalinghe“. Questa affermazione non solo ha scatenato una tempesta mediatica, ma ha anche sollevato interrogativi sulla cultura attuale riguardo il ruolo delle donne nella società .
La reazione della politica locale
Dopo le controversie scaturite dalle dichiarazioni di Viale, molte figure politiche si sono fatte sentire, criticando fermamente le sue parole. Una nota congiunta firmata da diversi esponenti della maggioranza e dal M5S ha descritto l’uscita come “inaccettabile“. Questa rappresentanza istituzionale ha richiesto scuse pubbliche, sottolineando che nel 2025 è inaccettabile utilizzare un linguaggio che sminuisce il contributo delle donne, sia all’interno delle istituzioni che nel contesto familiare. Il comunicato mette in evidenza quanto sia pericoloso tentare di zittire le voci femminili, sottolineando che un tale approccio è purtroppo ancora presente.
In questa nota, i firmatari rivendicano il diritto delle donne a essere ascoltate e rispettate, qualunque sia il loro ruolo nella società . Esprimere solidarietà e contrastare ogni forma di discriminazione di genere è fondamentale. L’invito a mobilitarsi contro tali attitudini è chiaro e forte, come una chiamata ad azione per ripristinare il rispetto reciproco nella sfera pubblica.
Le posizioni di +Europa
Andrea Turi, portavoce di +Europa Torino, ha preso le distanze dalle parole pronunciate da Viale, evidenziando l’impegno del partito nella difesa dei diritti e dell’uguaglianza di genere. Ha ribadito che tali espressioni sono inaccettabili, specialmente all’interno di un’istituzione che ha il compito di rappresentare i cittadini. Turi ha sottolineato che +Europa si è sempre battuta per l’inclusione e per l’affermazione dei diritti fondamentali, lanciando un duro monito contro qualsiasi forma di discriminazione.
L’accaduto ha aperto un dibattito sulle responsabilità degli esponenti politici. Chi riveste un ruolo pubblico non può permettersi di utilizzare un linguaggio che possa offendere, marginalizzare o sminuire. In un contesto in cui le istituzioni dovrebbero farsi portavoce di valori come l’uguaglianza e la dignità , affermazioni di questo calibro minano le conquiste storiche raggiunte nel campo dei diritti delle donne.
L’opinione del Partito Democratico
Anche il Partito Democratico, sia a livello locale che piemontese, ha espresso una forte condanna nei confronti di queste affermazioni. Hanno messo in chiaro come tali dichiarazioni non solo siano anacronistiche ma anche dannose per le conquiste faticosamente ottenute dalle donne nel tempo. Il PD ha ribadito l’importanza di tutti i ruoli che le donne occupano nei vari settori della società , dal lavoro alla politica, dalla cultura alla scienza. Il messaggio è forte: ridurre le donne a semplici impieghi o ruoli stereotipati è non solo ingiusto, ma ignora la complessità delle loro vite.
Il PD invita a mantenere viva la discussione sull’uguaglianza di genere, sottolineando la necessità di costruire una società che rispetti le libertà di scelta individuali e promuova il valore di riconoscere il contributo di ciascun individuo. La lotta per la parità non è terminata e ogni gesto, parola o affermazione conta nella prevenzione di atteggiamenti discriminatori. Il richiamo finale è per un impegno collettivo nel riconoscere e rispettare i diritti di tutte le donne, affinché non siano mai più costrette a subire violazioni del loro dignità o a essere catalogate in ruoli limitati.