Fratelli d'Italia lancia una campagna contro la costruzione di una nuova moschea a Milano

Fratelli d’Italia lancia una campagna contro la costruzione di una nuova moschea a Milano

Fratelli d’Italia organizza a Milano una raccolta firme contro la costruzione di una moschea abusiva in via Paruta 62, sollevando preoccupazioni su sicurezza e degrado nella zona.
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Fratelli d'Italia lancia una campagna contro la costruzione di una nuova moschea a Milano - Gaeta.it

Un episodio di forte impegno politico ha avuto luogo a Milano, dove il partito Fratelli d’Italia ha organizzato nel pomeriggio di oggi un gazebo per la raccolta di firme. L’iniziativa si propone di opporsi alla creazione di una nuova moschea considerata abusiva, situata in via Paruta 62, zona nella quale ci si preoccupa sempre di più per il degrado e la sicurezza. L’evento ha preso piede proprio in via Padova, considerata uno dei fulcri della multiculturalità milanese.

La raccolta firme in via Padova

L’incontro rientra in una campagna più ampia per sensibilizzare i cittadini riguardo a quello che definiscono un problema di sicurezza e degrado ambientale. La scelta di allestire il banchetto di raccolta firme in via Padova non è casuale; l’area è spesso al centro di dibattiti sul bilanciamento tra attivismo culturale e necessità di ordine pubblico. Queste dinamiche rendono il luogo un simbolo, con l’obiettivo di mobilitare residenti e passanti a unirsi contro la nascita di una moschea che, secondo il partito, non rispetterebbe le normative.

L’appuntamento ha visto la partecipazione attiva di politici locali e rappresentanti del partito, desiderosi di spiegare le loro ragioni. L’atmosfera era caratterizzata da dibattiti accesi e scambi di idee tra chi sostiene l’iniziativa e chi vi si oppone. Un punto chiave discusso è stata la questione della legalità delle costruzioni religiose in aree residenziali già afflitte da problematiche di degrado.

Interventi politici e dichiarazioni

A fare eco all’iniziativa, il deputato Riccardo De Corato ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo alla situazione attuale della moschea già esistente al numero civico 144, spesso citata come Casa della Cultura Islamica onlus. De Corato ha sottolineato che la creazione della nuova moschea in via Paruta 62 sarebbe la goccia che farebbe traboccare il vaso, aggiungendo che i lavori in corso non godono di autorizzazioni legittime. Le sue parole sono state chiare: “L’area è già in difficoltà e un’altra moschea abusiva non rappresenterebbe affatto una soluzione ai problemi esistenti”.

Il parlamentare ha puntato l’attenzione anche su un’ulteriore area a rischio, precisamente in via Esterle, dove il Comune sarebbe intervenuto con concessioni per un altro progetto simile. Queste affermazioni hanno generato un dibattito sulla gestione degli spazi pubblici e sul rispetto delle normative urbanistiche.

La presenza di esponenti locali

La raccolta firme ha visto anche la partecipazione di figure di spicco del partito, come il coordinatore cittadino Simone Orlandi e la vice Debora Dell’Acqua. Insieme a loro erano presenti anche vari consiglieri comunali e membri di municipio, tra cui Marco Cagnolati e Bruno Romeo, rappresentanti delle zone 2 e 3, rispettivamente. La loro presenza sottolinea l’importanza che Fratelli d’Italia attribuisce a questa questione.

Ogni partecipante ha avuto l’opportunità di ascoltare e discutere i motivi alla base dell’iniziativa. L’evento ha riscosso un buon afflusso e i militanti hanno portato avanti una campagna di informazione sui presunti rischi legati alla costruzione della moschea e sullo stato di degrado della zona.

Questi momenti di partecipazione pubblica rafforzano la voce del partito nel contesto di Milano, dove le dinamiche di convivenza e multiculturalità sono sempre al centro della cronaca e dell’attenzione politica. La vicenda, dunque, rappresenta l’ennesimo capitolo di un tema caldo e controverso per la città.

Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Sara Gatti

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