In diverse città italiane si è svolto il corteo di Fridays for Future, un movimento globale che chiede maggiore attenzione ai temi climatici. A Roma e Torino, migliaia di manifestanti hanno partecipato con slogan forti e striscioni evocativi. I giovani attivisti hanno voluto sottolineare l’urgenza dell’azione ambientale, mentre il contesto politico e sociale attuale continua a presentare sfide significative in questi ambiti.
Roma: il corteo parte da piazza Vittorio Emanuele
Il corteo di Fridays for Future è partito nel pomeriggio da piazza Vittorio Emanuele a Roma, attirando l’attenzione dei passanti e dei turisti. Il tema centrale era chiaro: “Il futuro lo costruiamo insieme, adesso”. I manifestanti hanno fatto sfilare un grande striscione con la scritta “Ci volete seppellire ma siamo semi”, una frase simbolica che rappresenta la volontà di resistere e di lottare per un futuro sostenibile. Dietro al camion del corteo, un gonfiabile a forma di pianeta Terra veniva fatto rotolare dai partecipanti, creando un clima festoso ma al contempo serio.
Durante la manifestazione, le bandiere verdi con la scritta “Piantatela” sventolavano, richiamando la necessità di adottare politiche più rispettose dell’ambiente. Alcuni manifestanti esponevano cartelli che dichiaravano: “Non c’è transizione senza rivoluzione” e “Ue e Meloni nemici dell’ambiente”, a sottolineare la critica verso le attuali politiche governative. Marzio Chirico, rappresentante di Fridays for Future Italia, ha evidenziato che la questione climatica è relegata in secondo piano e che è fondamentale richiamare l’attenzione sull’importanza di affrontare anche il nesso tra guerra e inquinamento.
Le organizzazioni presenti, come Marevivo e vari gruppi studenteschi, hanno dato ulteriore voce alla manifestazione, richiamando l’attenzione su valori condivisi e uniti nella lotta per un ambiente sano e sostenibile.
Torino: un appello per un modello di sviluppo sostenibile
Contemporaneamente, centinaia di persone si sono riunite in piazza Statuto a Torino per partecipare al corteo organizzato per lo sciopero globale per il clima. Tra i partecipanti anche una delegazione della Fiom Cgil, a dimostrazione del sostegno inter-settoriale alla causa ambientalista. Il segretario cittadino Edy Lazzi ha affermato la necessità di ripensare i modelli di sviluppo, con un focus sulla produzione di auto elettriche, più sostenibili ed economiche. Secondo Lazzi, Torino ha bisogno di idee innovative che possano guidare un cambiamento reale, anziché continuare a investire in modelli superati.
Il corteo torinese ha visto la partecipazione di vari gruppi, tra cui collettivi studenteschi e attivisti di Legambiente e comitati locali. Una particolare attenzione è stata dedicata ai più giovani, con la presenza di alunni della scuola elementare Manzoni Rayneri, che hanno portato cartelli che chiedevano “più alberi e meno compiti” e “meno Trump e più tram”. Un insegnante presente ha commentato amaro, sottolineando come molte questioni vitali, tra cui il clima e l’ambiente, vengano spesso trascurate in favore di argomenti futili.
Per garantire la sicurezza del corteo e facilitare il passaggio dei manifestanti, la stazione della metropolitana di Porta Susa è stata chiusa e alcuni percorsi dei mezzi pubblici sono stati deviati, a testimonianza del forte impegno e della rilevanza delle tematiche affrontate.
In queste due importanti città italiane, il messaggio è chiaro: l’attenzione alla crisi climatica deve essere una priorità, un tema che non può essere messo in secondo piano rispetto ad altre questioni.