Friuli Venezia Giulia avvia una sperimentazione triennale per la domiciliarità di malati di demenza

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Friuli Venezia Giulia avvia una sperimentazione triennale per la domiciliarità di malati di demenza - Gaeta.it

Nella cornice della Giornata mondiale dell’Alzheimer, il Friuli Venezia Giulia segna un passo significativo nella cura delle persone non autosufficienti. Un recente consenso dell’Assemblea legislativa ha approvato una delibera con l’obiettivo di avviare una sperimentazione triennale della domiciliarità comunitaria. Questo progetto mira a offrire un supporto concreto a chi soffre di demenza e a coloro che si occupano di loro, evidenziando l’impegno della Regione per garantire assistenza e qualità della vita.

Il significato della delibera giuntale

La delibera giuntale in questione rappresenta un passo importante per l’assistenza sociale nelle case delle persone affette da demenza. Grazie a questo accordo, sarà possibile sperimentare un nuovo modello di cura che prevede un’assistenza domiciliare diretta e strutturata. Quest’iniziativa si concentra in particolare sulle necessità di coloro che non sono in grado di gestire autonomamente le proprie attività quotidiane a causa della malattia.

Il programma si concentrerà su due aspetti fondamentali: da un lato, l’assistenza sanitaria e sociale ai malati, dall’altro, il supporto ai familiari che spesso si trovano a dover rinunciare al lavoro per prendersi cura di queste persone. La sofferenza psicologica e fisica che accompagna questo ruolo può portare a seri problemi di salute per i caregiver, evidenziando l’importanza di fornire loro aiuto e risorse.

Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, ha espresso orgoglio per questa iniziativa, sottolineando come il Friuli Venezia Giulia si stia facendo carico di un problema cruciale per la salute pubblica e sociale, distinguendosi non solo per le parole ma per le azioni concrete.

Il supporto ai caregiver

Il secondo provvedimento approvato in concomitanza con la delibera giuntale affronta direttamente la questione del supporto ai caregiver. I familiari, spesso i principali fornitori di assistenza per i malati di demenza, si trovano in una situazione di grande vulnerabilità. Molti di loro devono interrompere le proprie carriere lavorative per dedicarsi completamente alla cura dei propri cari, con gravi conseguenze economiche e psicologiche.

Il nuovo programma prevede diverse misure a sostegno di questi caregiver, come corsi di formazione, supporto psicologico e assistenza sanitaria. È fondamentale che chi si occupa di queste persone riceva l’aiuto necessario per affrontare le sfide quotidiane. Questo approccio multidisciplinare potrebbe contribuire a migliorare le condizioni di vita non solo dei malati di demenza, ma anche di coloro che quotidianamente si prendono cura di loro.

Mauro Bordin ha elogiato le iniziative delle amministrazioni locali e delle associazioni di volontariato, ringraziando i familiari per la loro incessante dedizione. Il loro impegno è cruciale per garantire un’assistenza di qualità a chi non ha la possibilità di sostenersi autonomamente.

Il numero dei malati e il contesto regionale

Secondo le statistiche, in Friuli Venezia Giulia sono circa 20mila le persone che vivono con una forma di demenza, con la malattia di Alzheimer che rappresenta il 60% di questi casi. Questa situazione rende il progetto di domiciliarità comunitaria non solo opportuno, ma necessario, considerando l’incremento continuo della popolazione anziana e l’alto rischio di insorgenza di malattie neurodegenerative.

La salute e il benessere dei malati di demenza non sono solo questioni cliniche, ma anche sociali, che richiedono l’attenzione dell’intera comunità. L’approccio proposto dalla Regione si allinea con i principi del PNRR, puntando a migliorare non solo la vita dei pazienti, ma anche quella dei caregiver, creando una rete di sostegno che coinvolga vari attori sociali e istituzionali.

Le iniziative attuate dal Friuli Venezia Giulia dimostrano una crescente consapevolezza riguardo alle sfide legate all’invecchiamento della popolazione e alla gestione delle malattie cognitive. Un impegno condiviso che contribuisce a creare una società più inclusiva e attenta alle necessità di tutti i suoi membri.

Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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