Frode IVA, la Guardia di Finanza di Torino esegue tredici arresti in un'operazione internazionale

Frode IVA, la Guardia di Finanza di Torino esegue tredici arresti in un’operazione internazionale

La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato 13 persone e sequestrato beni per 100 milioni di euro in un’operazione contro una frode IVA da 500 milioni, con impatti su finanze europee e italiane.
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Frode IVA, la Guardia di Finanza di Torino esegue tredici arresti in un'operazione internazionale - Gaeta.it

Questa mattina, la Guardia di Finanza di Torino ha avviato un’importante operazione volta a contrastare un sodalizio criminale attivo in Campania e con ramificazioni sia nazionali che internazionali. Sotto la direzione della procura europea, sono state emesse tredici misure cautelari dal gip del Tribunale di Nola, con conseguenti arresti e sequestri legati a una gravissima frode all’IVA. Questa azione ha portato alla luce sistematiche violazioni che hanno compromesso gravemente le finanze dell’Unione Europea e dello Stato italiano.

Il sistema di frode e le modalità operative

L’indagine ha rivelato un meccanismo sofisticato che ha permesso agli indagati di evadere il pagamento dell’IVA nel settore della commercializzazione di materie plastiche e prodotti chimici. A partire da polimeri forniti da aziende intermediarie in vari Paesi europei, i materiali venivano reintrodotti in Italia. In questo processo, un numero elevato di società “cartiere” ha svolto un ruolo cruciale: queste aziende, formalmente esistenti ma sostanzialmente fittizie, hanno evitato l’assolvimento degli obblighi di dichiarazione e versamento dell’IVA.

Le cartiere, rivendendo la merce a prezzi estremamente competitivi, alimentavano un mercato caratterizzato da prodotti venduti a costi significativamente inferiori rispetto ai valori di mercato. Questo sistema ha consentito di sviluppare un’attività economica fiorente basata su pratiche illegali, generando guadagni cospicui e aggravando la situazione fiscale dello Stato.

L’entità della frode e le responsabilità penali

Le autorità hanno stimato che dal 2018 al 2023 siano state emesse fatture per operazioni inesistenti per un valore di 500 milioni di euro, causando un’evasione IVA di circa 100 milioni. Le conseguenze legali per i membri del gruppo sono gravi, poiché sono accusati di associazione a delinquere con finalità di frode IVA, emissione e utilizzo di fatture false, omissione di dichiarazioni e versamenti fiscali, e indebite compensazioni.

In totale, sono 52 le persone indagate, la cui attività ha portato a una serie di reati ben documentati nel corso delle indagini. Gli arresti eseguiti oggi includono sei persone in carcere e sette agli arresti domiciliari, una testimonianza dell’impatto negativo di tali pratiche sul settore commerciale legittimo.

Sequestri e misure cautelari

In concomitanza con gli arresti, la Guardia di Finanza ha avviato sequestri preventivi per un valore complessivo di 100 milioni di euro, che rappresentano i profitti derivanti dalle attività illecite. In totale, sono stati colpiti 15 soggetti fisici e 13 aziende, i cui beni e disponibilità finanziarie sono stati bloccati per impedire ulteriori danni al bilancio pubblico.

Il coinvolgimento di universi criminali in frodi fiscali come questa non solo colpisce direttamente il sistema di tassazione, ma ha anche effetti nefasti sull’economia legittima. Questa operazione segna un passo importante nella lotta contro l’evasione fiscale, tematizzando l’importanza della cooperazione internazionale per affrontare crimini complessi di questo tipo.

Le indagini della Guardia di Finanza proseguono, con l’obiettivo di smantellare completamente il network criminale e recuperare le somme illecitamente guadagnate.

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