Un evento eclatante ha scosso il carcere di Genova Marassi: durante l’ora d’aria, un detenuto di origini magrebine ha compiuto una fuga audace, saltando il muro di cinta e riuscendo a salire su un camion della spazzatura che transitava sotto la struttura penitenziaria. Solo grazie all’intervento tempestivo della Polizia penitenziaria, la fuga è stata sventata. La notizia è stata diffusa da Fabio Pagani, segretario della UilPa Polizia Penitenziaria, il quale ha messo in luce i gravi problemi che affliggono le carceri italiane.
Situazione critica negli istituti penitenziari
Le prigioni italiane si trovano in una condizione disastrosa, con numeri che parlano chiaro: attualmente, circa 16.000 detenuti superano le capacità massime di accoglienza delle strutture carcerarie. Questo dato preoccupante si accompagna alla mancanza di 18.000 agenti della Polizia penitenziaria, una disparità che rende la situazione ancora più difficile da gestire.
Nel carcere di Marassi, la situazione non è migliore. Qui, si registrano ben 696 reclusi a fronte di soli 535 posti disponibili, il che significa una densità di popolazione carceraria molto elevata e potenzialmente pericolosa. I soli 330 agenti devono fronteggiare un numero elevato di detenuti, e questo può compromettere la sicurezza e la gestione della struttura. La gestione del carcere è, secondo Pagani, inaadeguata, visto che il direttore e il comandante hanno provenienze da esperienze lavorative precedenti in altre realtà , che non sembrano aver preparato adeguatamente i due alle sfide specifiche del carcere di Marassi.
Richieste di intervento per migliorare le carceri
Pagani ha sottolineato l’urgenza di adottare misure immediate per affrontare questa crisi nel sistema penitenziario. Tra le proposte principali spiccano la necessità di misure deflative per ridurre la densità dei detenuti, un potenziamento urgente degli organici della Polizia penitenziaria e un miglioramento dell’assistenza sanitaria per i reclusi. Senza riforme tempestive e significative, il segretario avverte che il 2025 potrebbe risultare persino peggiore del 2024, aggravando ulteriormente la già delicata condizione delle carceri italiane.
Le situazioni di sovraffollamento e la mancanza di risorse umane risultano problematiche di grande rilievo, non solo per chi lavora dietro le sbarre, ma anche per coloro che si trovano all’interno degli istituti. La richiesta di maggiore attenzione e interventi concreti è un tema centrale che continua a essere al centro del dibattito pubblico sul sistema penitenziario nazionale.
Ultimo aggiornamento il 7 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina