Funerali di Felice Maurizio D’Ettore a Locri: l’ultimo saluto al Garante nazionale dei detenuti

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Funerali di Felice Maurizio D'Ettore a Locri: l'ultimo saluto al Garante nazionale dei detenuti - Gaeta.it

La comunità di Locri ha dato l'addio a Felice Maurizio D'Ettore, il Garante nazionale dei detenuti, scomparso prematuramente a 64 anni. Un evento che ha suscitato una grande emozione tra cittadini e rappresentanti delle istituzioni, testimoniando il profondo impatto che D'Ettore ha avuto nella sua carriera e nella comunità locale. Il decesso del giurista, avvenuto mentre si trovava in vacanza con la famiglia, ha lasciato un vuoto significativo nel panorama politico e sociale italiano.

La cerimonia funebre

Dettagli della celebrazione

I funerali di Felice Maurizio D'Ettore si sono tenuti nella giornata di ieri, officiati dall'ordinario militare per l'Italia, mons. Santo Marcianò. La celebrazione religiosa ha avuto luogo in un'atmosfera di grande somberità, con la partecipazione di numerosi cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Tra i presenti, è spiccato il nome del ministro della Giustizia Carlo Nordio, accompagnato dai sottosegretari Andrea Delmastro delle Vedove e Wanda Ferro, evidenziando così l'importanza della figura di D'Ettore nel contesto giuridico italiano.

L'afflusso di personaggi di spicco, come il sindaco di Locri, Giuseppe Fontana, e il responsabile nazionale di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, testimonia il rispetto e l'affetto che circondavano D'Ettore. La cerimonia è stata caratterizzata da momenti toccanti e commoventi, con le figlie del Garante che hanno preso la parola per esprimere la loro gratitudine verso la comunità di Locri. Un forte applauso ha accolto le loro parole, simbolo di un legame indissolubile tra D'Ettore e la sua città natale.

La predica di mons. Marcianò

Nell'omelia, mons. Marcianò ha tracciato un profilo acuto della personalità di D'Ettore, sottolineando la sua integrità morale e la competenza professionale. Ha messo in luce il forte impegno che D'Ettore ha sempre dedicato al tema delle carceri italiane, evidenziando i problemi che le affliggono e il suo spirito di servizio. La figura del Garante è stata descritta come un faro di riferimento nell'ambito giuridico, un esempio da seguire per le generazioni future.

La relazione tra D'Ettore e Locri ha occupato un posto centrale nella commemorazione. Con toni affettuosi, mons. Marcianò lo ha definito "un figlio di Locri, un uomo del Sud", evidenziando l'attaccamento che D'Ettore provava nei confronti della sua terra d'origine e della sua famiglia, che risiedono nella stessa città.

Le reazioni alla scomparsa di D'Ettore

Le ripercussioni nel mondo politico

La notizia della morte di Felice Maurizio D'Ettore ha scosso il panorama politico e istituzionale italiano. Le reazioni sono state immediate e sono giunte da diversi esponenti di spicco. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito D'Ettore "un uomo onesto e generoso", sottolineando le virtù morali e professionali che hanno caratterizzato la sua vita e il suo lavoro.

I messaggi di cordoglio si sono susseguiti, non solo dai membri del suo partito, Fratelli d'Italia, ma anche da rappresentanti di altre forze politiche, che hanno voluto esprimere la loro solidarietà alla famiglia di D'Ettore e riconoscere l’importanza del suo operato nella tutela dei diritti dei detenuti. Questo unanime tributo sottolinea come il suo impegno fosse apprezzato trasversalmente, oltre le barriere politiche.

Il ricordo di una figura pubblica

Felice Maurizio D'Ettore ha lasciato un segno indelebile nella comunità locale e nel sistema giuridico italiano. La sua attività come Garante nazionale dei detenuti, iniziata solo otto mesi fa, è stata caratterizzata da una diligenza e una passione che hanno colpito molti. Gli innumerevoli messaggi di cordoglio che hanno invaso i social media e gli organi di stampa evidenziano l'amore e il rispetto che la gente nutriva per lui, un uomo che ha dedicato la sua vita a garantire i diritti dei più vulnerabili.

La sua figura rimarrà nei cuori di coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato, soprattutto a Locri, dove ha sempre trovato sostegno e affetto. La sua eredità continuerà a vivere nella lotta per la giustizia e nella memoria di tutti coloro che stanno lavorando per rendere il sistema carcerario italiano più umano e giusto.

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