Quattro persone sono morte giovedì santo a causa del crollo della funivia del monte Faito. La procura di Torre Annunziata ha avviato un’indagine dettagliata sulle cause dell’incidente, concentrandosi sui controlli tecnici e sul rispetto delle procedure di sicurezza nelle ore precedenti il cedimento. Tra gli aspetti esaminati ci sono i presunti controlli saltati proprio il giorno prima della tragedia.
le verifiche tecniche mai eseguite il giorno prima del crollo
Il 17 aprile 2025, alla vigilia del disastro, era previsto un controllo settimanale approfondito sulla funivia. Secondo quanto emerso, queste ispezioni non sarebbero state effettuate a causa del maltempo che ha colpito la zona del monte Faito. L’indagine punta a chiarire se l’incapacità di eseguire i controlli abbia compromesso la sicurezza dell’impianto. Si indaga inoltre per capire se vi siano state comunicazioni o avvertimenti riguardo a guasti o anomalie precedenti il cedimento, ma non presi in considerazione da chi gestiva la manutenzione.
Il maltempo, più volte segnalato, avrebbe reso difficile l’accesso e l’ispezione delle strutture. L’attenzione della procura è però rivolta non solo alle condizioni atmosferiche, ma anche alle procedure adottate dal personale tecnico e agli eventuali responsabili che dovevano garantire l’affidabilità dell’impianto in circostanze particolari. L’inchiesta dovrà quindi verificare se ci siano state omissioni o negligenze organizzative.
sequestri di documenti e acquisizione di materiali probatori
La procura ha disposto il sequestro di numerosi materiali utili a ricostruire l’intera dinamica dell’incidente. Tra i documenti finiti sotto esame figurano 15 faldoni contenenti registrazioni delle manutenzioni passate, rapporti tecnici, comunicazioni interne e ogni altra documentazione legata alla gestione della funivia. L’obiettivo è verificare la completezza delle verifiche e la presenza di eventuali segnalazioni di malfunzionamenti ignorate.
Inoltre, sono stati sequestrati i telefoni cellulari di alcuni dipendenti dell’ente EAV , responsabile della gestione dell’impianto. Questo passaggio è fondamentale per esaminare messaggi, email o qualsiasi comunicazione che possa gettare luce su eventuali irregolarità o omissioni.
Infine sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella stazione della funivia e lungo il percorso, insieme alla scatola nera dell’impianto. Quest’ultima registra dati tecnici precisi e potrà fornire dettagli sul funzionamento dell’impianto fino al momento del cedimento.
l’impatto sulla comunità locale e reazioni alle indagini
L’incidente ha colpito profondamente la comunità che vive attorno al monte Faito e utilizza la funivia per spostamenti quotidiani e turistici. La tragedia del giovedì santo ha suscitato dolore e richiesta di risposte rapide e chiare. Molti si sono stretti attorno alle famiglie delle vittime, mentre crescono attese e sollecitazioni sulla necessità di chiarire le responsabilità e prevenire futuri incidenti.
Le autorità locali hanno espresso la volontà di collaborare con la procura per velocizzare le indagini e assicurare un quadro il più possibile dettagliato sulla dinamica e le cause. Nel frattempo, l’impianto è rimasto chiuso e l’accesso al monte Faito è limitato, con alternative di trasporto in via di organizzazione. La vicenda tiene ancora vivo il dibattito in città sullo stato di sicurezza degli impianti pubblici e sull’importanza di attenersi con rigore ai protocolli di manutenzione.