Una serie di furti in un noto punto vendita di Leroy Merlin al parco commerciale Da Vinci di Fiumicino ha portato a un’indagine approfondita da parte delle forze dell’ordine, culminata nell’arresto di due dipendenti accusati di aver sottratto merce per un valore complessivo di circa un milione di euro. Questo caso solleva interrogativi sulla sicurezza all’interno delle grandi catene di distribuzione e il traffico di beni rubati.
I dettagli dei furti e l’operazione dei carabinieri
Il modus operandi degli indagati
L’indagine, avviata nel marzo 2023, ha rivelato un sistema collaudato di furti orchestrato da un cittadino bulgaro di 27 anni e un italiano di 28 anni, entrambi dipendenti di Leroy Merlin. Addetti alla logistica e alla gestione delle merci, hanno approfittato della propria posizione per sottrarre beni di valore come condizionatori, utensili da lavoro e materiale vario. I furti, perpetrati tra gennaio 2022 e agosto 2023, hanno avuto un impatto significativo sulle finanze dell’azienda, culminando in perdite stimate a circa 800.000 euro nel 2022.
Misure cautelari e sviluppo dell’indagine
Sulla base delle prove raccolte, il gip ha emesso un’ordinanza che prevede misure cautelari. Uno dei due dipendenti è stato posto agli arresti domiciliari, mentre l’altro ha ricevuto un divieto di dimora nel comune di Fiumicino. Oltre ai due arrestati, altre venti persone risultano indagate, suggerendo un’operazione ben più ampia di quanto inizialmente ipotizzato. I carabinieri della compagnia Aeroporti, su delega della Procura di Civitavecchia, hanno messo in campo risorse significative per far luce sull’intera vicenda.
Le conseguenze per l’azienda e il mercato parallelo
Le perdite economiche di Leroy Merlin
Il caso ha messo in evidenza come furti di tale portata possano influenzare le operazioni commerciali di una grande azienda. Nel 2022, Leroy Merlin ha registrato perdite considerevoli, con ammanchi che hanno avuto ripercussioni dirette sulla sua attività. La situazione è però migliorata nel 2023, con una riduzione del danno economico, grazie all’attività investigativa che ha posto fine a questa consuetudine illecita.
Il mercato parallelo dei prodotti rubati
Le indagini hanno rivelato che i prodotti sottratti venivano rivenduti “sottobanco”, alimentando un mercato parallelo e considerevolmente più economico. Ciò ha permesso a molti acquirenti di beneficiare di prezzi vantaggiosi senza rendersi conto della provenienza furtiva della merce. Questo aspetto della vicenda solleva interrogativi su come le aziende possano proteggere le loro scorte e garantire la sicurezza dei loro punti vendita contro attività illecite.
L’operazione rappresenta un segnale chiaro alle aziende sulla necessità di adottare misure preventive più rigorose per affrontare i problemi di furto e sabotaggio interni. Le conseguenze non si limitano solo alle perdite economiche: la reputazione dell’azienda può subire danni significativi se tali situazioni non vengono gestite adeguatamente.
Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 da Elisabetta Cina