Un episodio sorprendente si è verificato presso lo stabilimento di Fincantieri a Castellammare di Stabia, dove un operaio di una ditta specializzata in impiantistica elettrica navale è stato arrestato dopo aver rubato 10 chili di rame dalla nave della Marina Militare. Sono emersi dettagli interessanti sul modus operandi del 54enne, la cui cattura è avvenuta grazie all’intervento dei carabinieri e alla segnalazione del personale di sicurezza.
L’intervento dei carabinieri
L’azione dei carabinieri ha avuto inizio dopo una segnalazione giunta dal personale addetto alla sicurezza interna dello stabilimento. I militari della stazione di Castellammare di Stabia sono arrivati sul posto per effettuare accertamenti sulla situazione in corso. L’intervento è stato tempestivo e ha permesso di verificare la presenza di attività sospette legate al furto di materiale elettrico.
Dopo un’attenta ricognizione dell’area, gli agenti hanno scoperto che l’operaio aveva tranciato cavi dall’impianto elettrico di una nave della Marina Militare, che si trovava in fase di allestimento. Questa operazione non solo ha messo in evidenza il modus operandi del ladro, ma ha anche dimostrato l’efficacia del sistema di sicurezza implementato nello stabilimento, che ha giocato un ruolo cruciale nell’interrompere il furto in corso.
Dettagli sul furto e le modalità di esecuzione
Il furto è avvenuto in un contesto industriale rilevante, com’è il caso di Fincantieri, conosciuto per la costruzione navale e l’impiantistica elettrica. La selezione del rame come obiettivo non è casuale; infatti, questo materiale ha sempre avuto un alto valore di mercato per il suo utilizzo nell’elettricità e nelle telecomunicazioni. L’operaio, 54 anni, ha approfittato della sua posizione all’interno della ditta per accedere alle aree di lavoro senza destare sospetti.
Tranciando ben 10 chili di cavi elettrici, il ladro ha messo a rischio non solo il progetto della nave, ma anche la sicurezza e l’integrità dell’impianto. Le conseguenze di questo furto potrebbero rivelarsi problematiche per il normale avanzamento dei lavori, costringendo l’azienda a fare i conti con ritardi e aggiustamenti ai piani di produzione.
La situazione attuale dell’arrestato
L’operaio è ora in attesa di giudizio e dovrà affrontare le conseguenze legali del suo gesto. L’arresto per furto aggravato potrebbe comportare severe ripercussioni, data la gravità del crimine commesso in un’area sensibile come quella di Fincantieri. Il suo comportamento, oltre a compromettere il lavoro di un’intera squadra, ha sollevato interrogativi riguardo le misure di controllo e prevenzione all’interno degli stabilimenti.
Le autorità stanno monitorando la situazione attentamente, e non è da escludere che possano essere avviate ulteriori indagini per comprendere se ci siano stati altri episodi simili o se l’operaio avesse dei complici. Il furto di rame, difatti, è un fenomeno ben noto e spesso collegato a reti di ricettatori che operano nel mercato nero, favorendo il distante commercio di questi materiali.
L’accaduto serve dunque da monito per le aziende del settore, che devono rimanere vigili e aggiornare le loro pratiche di sicurezza per prevenire simili incidenti.
Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2025 da Armando Proietti