Gaeta, arrestato per evasione dai domiciliari: era uscito a comprare vino

Gaeta, arrestato per evasione dai domiciliari: era uscito a comprare vino

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Un uomo di 44 anni è stato arrestato dalla Polizia di Gaeta per essere uscito dai domiciliari senza autorizzazione. Aveva tentato di giustificarsi con l’acquisto di beni di prima necessità, ma portava con sé solo una bottiglia di vino. È stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato di Gaeta un uomo di 44 anni, sorpreso fuori casa mentre si trovava agli arresti domiciliari. A tradirlo è stata una porta lasciata aperta, segno che qualcosa non andava. Gli agenti, impegnati nei consueti controlli di routine, avevano appena verificato la sua presenza. Tutto sembrava regolare. Ma poco dopo, tornando davanti allo stabile, hanno trovato il portone d’ingresso spalancato. Un dettaglio sufficiente per far scattare un nuovo controllo. E infatti, l’uomo non era più in casa.

Il rientro e la giustificazione: “Sono uscito per necessità”

Dopo una ventina di minuti di attesa, l’uomo è rientrato. Alla vista degli agenti, è apparso sorpreso e spiazzato. Ha cercato subito una giustificazione, spiegando di essere uscito per acquistare generi di prima necessità. Ma quello che portava nella busta della spesa era solo una bottiglia di vino. Nessun alimento, nessun prodotto essenziale. Una scusa debole, che non ha retto al confronto con la realtà dei fatti. L’uomo era sottoposto alla misura cautelare per reati commessi contro la sua ex compagna, con l’obbligo di restare all’interno della propria abitazione, controllato da braccialetto elettronico.

Precedenti e misura confermata: resta ai domiciliari

Non era la prima volta che l’uomo finiva al centro dell’attenzione delle forze dell’ordine. I suoi numerosi precedenti riguardano reati contro la persona e contro il patrimonio. La violazione degli arresti domiciliari, in questo caso, ha portato all’immediato arresto per evasione. Su disposizione del pubblico ministero, è stato ricondotto presso il proprio domicilio in attesa della convalida dell’arresto e di una possibile valutazione sull’aggravamento della misura cautelare.

Un’accusa non è una condanna

Per dovere di cronaca e nel pieno rispetto della legge, è bene ricordare che una persona sottoposta a indagine è da considerarsi non colpevole fino a sentenza definitiva. In Italia, il processo penale prevede tre gradi di giudizio e la valutazione delle prove spetta solo al Tribunale.

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