Gaeta si prepara al raduno degli Alpini: tra scuole, memoria e un concorso che coinvolge i giovani

Gaeta si prepara al raduno degli Alpini: tra scuole, memoria e un concorso che coinvolge i giovani

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Fonte Associazione Nazionale Alpini

In vista del raduno del IV Raggruppamento Alpini, atteso per il 27 e 28 settembre, in città si comincia già a respirare aria di attesa. Il programma è ampio, e coinvolge anche le scuole. Proprio nei giorni scorsi, alunni e insegnanti dei due Istituti comprensivi hanno ricevuto in aula una delegazione della Sezione Alpini di Latina, che organizza l’evento.

L’incontro è servito a fare conoscere da vicino la storia e i valori delle Penne Nere. Non solo divise e cerimonie, ma anche memoria, solidarietà e senso di appartenenza. Valori che il sindaco Cristian Leccese ha voluto sottolineare nel suo saluto agli ospiti, parlando di «un’occasione concreta per avvicinare i più giovani alla storia vera, quella che si tocca con mano».

L’inno d’Italia, il labaro e la memoria che passa per i banchi

In un clima di grande partecipazione, le scolaresche hanno intonato l’inno di Mameli sotto il tricolore. In aula anche il labaro della sezione di Latina, simbolo di appartenenza e orgoglio. A introdurre gli ospiti, le dirigenti Stefania Geremicca e Rosaria Perillo, che hanno presentato il presidente Francesco Di Leginio e l’assessore Gianna Conte.

Proprio l’assessore ha ricordato come Gaeta abbia un legame storico con gli Alpini, testimoniato anche da un viale intitolato al Battaglione Alpini Piemonte, meglio noto come “Viale dei Platani”. «Non è solo una questione simbolica», ha detto. «È un pezzo di identità cittadina».

Concorso grafico e raduno nazionale: “valori da tenere vivi”

Durante l’incontro, il presidente Di Leginio ha spiegato agli studenti cosa rappresenti, oggi, il raduno alpino: un evento che richiama in città migliaia di persone da tutta Italia. Ex militari, famiglie, giovani. Una comunità vasta, unita da una cultura del fare, della presenza silenziosa, della solidarietà concreta.

Rispondendo alle domande degli alunni, Di Leginio ha raccontato cosa significhi essere alpino, ieri come oggi. Dai valori trasmessi in caserma fino alle azioni quotidiane di volontariato. Ha parlato di emergenze, interventi di soccorso, missioni umanitarie, ma anche della semplicità di un gruppo che, lontano dai riflettori, resta attivo e presente.

I ragazzi partecipano in questi giorni a un concorso grafico, ideato per realizzare il manifesto ufficiale dell’adunata. Un progetto che coinvolge anche gli studenti delle scuole superiori. Al vincitore andrà un premio da 1.000 euro. I bozzetti saranno raccolti entro fine mese.

In arrivo nuove testimonianze nelle scuole superiori

Il percorso prosegue. I prossimi appuntamenti coinvolgeranno il Liceo “E. Fermi” e l’Istituto Nautico “G. Caboto”, dove gli studenti incontreranno il maggiore Francesco Totaro, oggi presidente onorario della Sezione di Latina, classe 1932. Una vita intera con il cappello piumato in testa.

Totaro racconterà ai ragazzi la tragedia del Vajont, dove nel 1963 fu tra i primi soccorritori dopo il disastro. Un’enorme frana, un’onda che cancellò Longarone e altri villaggi, più di 2.000 morti in pochi minuti. Lui c’era. Non legge i fatti sui libri. Li ha visti. Li ha vissuti.

«Noi alpini abbiamo sempre fatto la nostra parte. In silenzio, ma con forza», dirà Totaro. Parlerà ai ragazzi di coraggio, disciplina, amore per la natura. Parole che a sentirle da uno come lui pesano di più.

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