Nel cuore della Gaeta storica, la sera di venerdì 18 aprile 2025, andrà in scena uno dei momenti più solenni della tradizione cittadina. Alle 19:30, dalla chiesa di San Giacomo, partirà la Processione del Cristo Morto, appuntamento che da generazioni coinvolge l’intera comunità in un rito di devozione popolare profondo e condiviso. Un evento che unisce fede, memoria e identità collettiva, rinnovandosi ogni anno nel silenzio delle strade illuminate dalle fiaccole.
Un corteo che attraversa la città e racconta la spiritualità di un popolo
Organizzata dalla parrocchia in sinergia con le confraternite locali e i portatori, la processione seguirà un itinerario che tocca i luoghi simbolo del centro cittadino. In testa al corteo, il simulacro del Cristo deposto, portato a spalla e accompagnato da canti liturgici, preghiere e momenti di riflessione collettiva. A ogni passo, una comunità intera si stringe attorno a un gesto antico, tramandato con rispetto e partecipazione autentica.
Questo appuntamento rappresenta per i fedeli il culmine spirituale della Settimana Santa, momento in cui si commemora la Passione di Gesù e si riflette sul sacrificio e sulla redenzione. Le strade di Gaeta si trasformeranno in un cammino di raccoglimento, segnato da un silenzio carico di significato, dalla luce tremolante delle torce e da volti attraversati da emozioni intense. In questo clima, generazioni diverse si ritrovano unite in una esperienza che parla al cuore.
Le parole del sindaco Leccese: “Un rito che unisce e ci ricorda chi siamo”
Il sindaco Cristiano Leccese ha voluto rivolgere un messaggio sentito alla cittadinanza, invitando tutti a partecipare con consapevolezza a un appuntamento che rappresenta molto più di una semplice celebrazione. “La Processione del Cristo Morto – ha dichiarato – è uno dei riti più profondi del nostro sentire comune. Ogni anno risveglia un senso di appartenenza autentica e ci riporta al significato più intimo del vivere insieme come comunità radicata nella memoria e nella fede”.
Leccese ha poi ringraziato le numerose realtà coinvolte nell’organizzazione: dall’Arcivescovo di Gaeta, ai sacerdoti, ministranti, confraternite e ai portatori, sottolineando il valore del loro impegno nel rendere possibile questo momento. Un pensiero particolare è stato rivolto anche ai cittadini, chiamati a partecipare con spirito rispettoso e presenza consapevole.
“Essere presenti – ha concluso il primo cittadino – significa riconoscersi parte di qualcosa che ci supera, un simbolo che unisce, al di là delle convinzioni personali, e che invita a riflettere su umanità, sacrificio e speranza. È un tempo sospeso che restituisce alla nostra città il suo respiro spirituale più profondo”.
Anche in questa edizione 2025, la Processione del Cristo Morto non sarà soltanto un evento religioso, ma un momento di riconoscimento collettivo, una liturgia della memoria che attraversa le generazioni e rinnova il valore di un rito che appartiene alla città. Gaeta, ancora una volta, si fermerà nel silenzio del Venerdì Santo, per accompagnare il suo Cristo morto lungo il cammino della devozione e del ricordo condiviso.