La situazione lavorativa della ex Saga Coffee, situata a Gaggio Montano sull’Appennino bolognese, è nuovamente in pericolo. Dopo una lunga protesta che ha visto 97 giorni di presidi, i lavoratori temono una possibile chiusura dell’azienda. Sono previsti sviluppi critici in seguito alla decisione del socio di maggioranza della nuova società Gaggio Tech, Alessandro Triulzi, di richiedere la liquidazione. A darne notizia sono stati i quotidiani Repubblica e il Resto del Carlino.
I motivi di una nuova crisi
La richiesta di liquidazione è il risultato di complesse difficoltà economiche. Triulzi, che fa parte della Tecnostamp Triulzi, ha avviato il rilancio dell’impianto con l’intento di lavorare plastica riciclata. Tuttavia, il progetto ha affrontato ostacoli significativi. Da un lato, la crisi del settore automotive ha colpito duramente l’industria, influenzando le prospettive di lavoro. Dall’altro, la mancata attivazione di una commessa cruciale con Enel ha ulteriormente aggravato la situazione. Questi fattori hanno portato alla decisione, ancora non formalizzata, di avviare le pratiche per la liquidazione.
La posizione del socio di minoranza e l’assemblea dei lavoratori
Contrariamente alla linea di Triulzi, Raffaello Melocchi, socio di minoranza della Minifaber, ha manifestato l’intenzione di proseguire l’attività di lavorazione della lamiera, che attualmente impiega circa 30 persone. Le speranze di continuare l’attività sembrano tuttavia appese a un filo. Nel frattempo, i lavoratori, già in cassa integrazione, attendono notizie preoccupanti riguardo al loro futuro lavorativo. Questa mattina è prevista un’assemblea dei lavoratori, dove si discuteranno le possibili azioni da intraprendere.
L’intervento della Regione e i fondi bloccati
La situazione è diventata una questione d’emergenza, tanto che la Regione ha convocato un tavolo urgente per venerdì. Un aspetto cruciale della vicenda è il blocco dei fondi regionali di circa 1,3 milioni di euro, inizialmente destinati a sostenere il rilancio dell’ex Saga Coffee. Questa decisione sottolinea la serietà della situazione e l’incertezza che circonda il destino di 131 lavoratori. La concertazione tra i vari attori coinvolti, dalle istituzioni locali ai rappresentanti aziendali, sarà fondamentale per delineare un percorso che possa preservare i posti di lavoro e garantire un futuro alla struttura.
Non resta che attendere le prossime ore per comprendere le misure che verranno attuate per salvaguardare un’azienda storica per la comunità di Gaggio Montano e tutti i suoi lavoratori.