Gallarate: la disputa dei murales cancellati

Gallarate: La Disputa Dei Murales Cancellati Gallarate: La Disputa Dei Murales Cancellati
Gallarate: la disputa dei murales cancellati - Gaeta.it

Gallarate si è trovata al centro di una controversia riguardante la cancellazione di opere di street art dal muro perimetrale dell’istituto religioso Aloisianum e di fronte alla scuola secondaria Gadda-Rosselli. Le colorate figure di animali che una volta adornavano il muro sono state sostituite da un'uniforme tonalità di grigio, scatenando le polemiche in città.

Opere di street art cancellate: la decisione contestata

La decisione di cancellare i murales ha destato scalpore a Gallarate, soprattutto considerando che le opere erano state realizzate anni prima e godevano di una certa considerazione tra gli abitanti. Tuttavia, la Commissione paesaggistica e la Sovrintendenza hanno stabilito che le opere non rispettavano le norme in vigore, portando alla rimozione di parte delle creazioni artistiche.

Cronologia degli eventi: i murales del passato e del presente

I murales cancellati erano il risultato di due fasi distinte di realizzazione. Il primo ciclo di dipinti, risalente al 2018, faceva parte di un progetto culturale sostenuto da una delibera di giunta. Il secondo ciclo, invece, è stato prodotto nel 2022 da un artista con il permesso della proprietà, ma è stato cancellato dopo l'intervento del sindaco Andrea Cassani, che ha sollevato dubbi sull'identità dell'artista.

Il ruolo istituzionale: la posizione del sindaco

Il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, ha sottolineato che il Comune non è coinvolto direttamente nella questione, poiché la decisione di cancellare i murales è stata presa dalla Commissione paesaggistica e dalla Sovrintendenza. Cassani ha specificato che la richiesta di sanare il muro di cinta è partita dalla proprietà, non dall'amministrazione comunale.

Inoltre, il sindaco ha rivelato che non è stato ancora presentato alcun progetto complessivo per il muro, nonostante la richiesta della Commissione paesaggio agli studenti della scuola coinvolta. Questo lascia aperta la possibilità che i murales del 2018 possano resistere ancora per un po'.

Prospettive future: la voce dell'opposizione

Dal canto suo, il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Giovanni Pignataro, ha espresso preoccupazione riguardo al futuro dei murales a Gallarate. Secondo Pignataro, la città ha bisogno di più opere colorate per contrastare il degrado urbano e favorire l'arte e la cultura. La recente candidatura di Gallarate a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026 aggiunge ulteriore contesto a questa disputa artistica.

Approfondimenti

    Il testo dell'articolo riguarda una controversia riguardante la cancellazione di opere di street art a Gallarate. Vengono menzionati diversi personaggi e istituzioni importanti: 1. Aloisianum: istituto religioso a Gallarate sul cui muro perimetrale erano presenti delle opere di street art che sono state cancellate. 2. Gadda-Rosselli: scuola secondaria di fronte all'Aloisianum interessata dalla cancellazione delle opere. 3. Commissione paesaggistica: ente che ha partecipato alla decisione di rimuovere le opere, citato per aver stabilito che non rispettavano le norme in vigore. 4. Sovrintendenza: altra istituzione coinvolta nella decisione di cancellare le opere. 5. Gallarate: città in provincia di Varese, luogo dove si è verificata la controversia. 6. 2018: anno in cui è stato realizzato il primo ciclo di murales che è stato cancellato. 7. 2022: anno in cui è stato prodotto il secondo ciclo di murales, anch'esso rimosso. 8. Andrea Cassani: sindaco di Gallarate che ha sollevato dubbi sull'identità dell'artista del secondo ciclo di murales. 9. Capogruppo del Pd: Giovanni Pignataro, membro del Partito Democratico, che si è pronunciato sull'importanza delle opere d'arte urbana e ha espresso preoccupazione riguardo al futuro dei murales. La situazione mette in evidenza la complessità delle dinamiche tra arte, normativa e istituzioni locali. La rimozione delle opere di street art ha generato polemiche nella comunità, evidenziando la sensibilità verso l'arte urbana e il dibattito sull'equilibrio tra il rispetto delle regole e la valorizzazione della cultura. La candidatura di Gallarate a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026 aggiunge ulteriore rilevanza a questa controversia, poiché il modo in cui una città gestisce la sua espressione artistica può influenzare la sua reputazione internazionale.
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