La Galleria Leòn è il nuovo punto di riferimento per l’arte contemporanea e la fotografia a Bologna, diretta dall’esperto curatore Leonardo Iuffrida. Inaugurata con la personale “Flemish Flair”, che vede protagonisti i fotografi italiani Camilla Di Bella Vecchi e Marco Gualdoni, la galleria si propone di esplorare tematiche attuali legate al corpo e alla rappresentazione nelle arti visive. Situata in via Galliera, la galleria è pronta ad accogliere il pubblico a partire dal 6 dicembre 2023.
Un nuovo spazio artistico nel cuore di Bologna
Situata nel centro di Bologna, Galleria Leòn rappresenta una significativa aggiunta al panorama culturale della città. Aspirando a diventare un ritrovo per artisti, appassionati d’arte e curiosi, la galleria si distingue per la varietà dei generi e dei temi trattati. Leonardo Iuffrida, alla guida del progetto, intende promuovere l’arte contemporanea con un occhio particolare alla fotografia e alle espressioni artistiche che mettono in risalto il corpo umano come strumento di comunicazione.
La Galleria Leòn non solo ospiterà mostre statiche, ma si organizzerà anche in esposizioni temporanee che offriranno visibilità a opere di artisti emergenti. Questo approccio si traduce in un continuo rinnovamento della proposta artistica, incentivando un dialogo vivo tra creatori e pubblico. La prima mostra, “Flemish Flair”, rappresenta un tentativo di ricreare atmosfere passate attraverso l’obiettivo contemporaneo, ma con una forte impronta attuale.
La doppia personale “Flemish Flair”
La mostra di apertura “Flemish Flair”, che sarà visitabile fino al 15 febbraio 2024, esamina l’intersezione tra tradizione e modernità. Camilla Di Bella Vecchi e Marco Gualdoni presentano visioni personali di ciò che significa rappresentare la figura umana al giorno d’oggi, richiamando l’ispirazione dai grandi artisti fiamminghi del Quattro-Cinquecento.
Di Bella Vecchi si concentra sullo studio della figura femminile, esplorando il linguaggio del corpo e in particolare la grazia delle mani, simbolo di delicatezza e forza espressiva. Le sue opere sembrano voler parlare di storie non dette, suggerendo un percorso emotivo che invita lo spettatore a riflettere. Marco Gualdoni, d’altra parte, si concentra sulla figura maschile, andando a costruire immagini dense di mistero e carica enigmatica. La sua capacità di giocare con la luce rende le opere visivamente affascinanti e stimolanti, creando un contrasto tra visibilità e invisibilità che si riflette anche nelle sue scelte compositive.
Un archivio di memorie fotografiche
Un aspetto distintivo della Galleria Leòn è la sua duplice anima, che include un archivio fotografico. Questa sezione iniziale è dedicata a un’accurata selezione di scatti vernacolari, fotografie trovate e opere di autori anonimi che vanno dall’Ottocento a oggi. Questo patrimonio visivo viene integrato da immagini vintage di importanti fotografi americani, come Bob Mizer e Bruce of Los Angeles, i quali hanno contribuito alla storia del nudo maschile e della cultura queer.
La Physique Photography, il genere che ha caratterizzato il lavoro di questi artisti tra le due guerre, si concentra sull’esaltazione della muscolarità e sulla rappresentazione di corpi maschili atletici, riflettendo un’epoca di profonda esplorazione della bellezza e della forma fisica. Attraverso queste opere, la galleria intende non solo preservare la memoria, ma anche stimolare una riflessione su come la fotografia cattura e rappresenta l’identità, il genere e la sessualità.
Galleria Leòn si prospetta come un vero e proprio crocevia artistico, offrendo nuove prospettive sull’arte contemporanea attraverso l’indagine del corpo e della sua rappresentazione, invitando i visitatori a immergersi in un’esperienza visiva ricca e variegata.
Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Marco Mintillo