Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027: crescita culturale e sociale al centro

Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027: crescita culturale e sociale al centro

Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027, puntando sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, inclusione sociale e sviluppo sostenibile per la comunità locale.
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Gallipoli si candida a Capitale italiana della cultura 2027: crescita culturale e sociale al centro - Gaeta.it

Gallipoli, storica cittadina del Salento, si propone come Capitale italiana della cultura per il 2027, portando alla luce un patrimonio ricco di storie e tradizioni meno conosciute, mantenendo un forte legame con il mare. Questa iniziativa punta a valorizzare non solo il paesaggio ma anche le interazioni sociali, promuovendo una crescita culturale costante e inclusiva per tutti i cittadini. L’ambizioso progetto è stato presentato dal sindaco Stefano Minerva a Roma, presso il Ministero della Cultura, e si basa su una strategia ben definita per sfruttare al massimo le potenzialità del territorio.

La candidatura di Gallipoli: un messaggio di cultura e inclusione

Durante l’audizione, Stefano Minerva ha esordito recitando una poesia dedicata al mare, sottolineando che Gallipoli non è solo una meta estiva, ma una città con molteplici attitudini e storie da raccontare. La candidatura si propone di far emergere il patrimonio culturale e storico della città, rendendo più visibili risorse tuttora poco conosciute, e creando un’opportunità di crescita per la comunità. Minerva ha così delineato un percorso che parte dalla valorizzazione delle corti storiche e dei luoghi meno esplorati, fino a collegare il tutto con il mare, simbolo di identità e coesione per gli abitanti.

Il dossier di candidatura, illustrato da Giacomo Cazzato, presidente del Comitato scientifico e organizzativo, si concentra su aspetti fondamentali come la destagionalizzazione dell’afflusso turistico, la valorizzazione del patrimonio latente e l’uso della cultura come strumento di inclusione sociale. Questi elementi sono visti come fondamentali per ricostruire un paesaggio urbano coeso, in grado di rispondere alle esigenze della popolazione locale.

Iniziative e progetti: l’elemento centrale della candidatura

Tra le proposte concrete inserite nel dossier ci sono agevolazioni per i residenti e le giovani coppie per la conservazione delle abitazioni nel centro storico, insieme a progetti di recupero delle corti storiche, rinomati spazi di socialità. Anche laboratori culturali nelle periferie sono previsti, per coinvolgere attivamente i cittadini in percorsi artistici e sociali. Una proposta interessante è il progetto di co-housing nelle corti, che intende favorire una vita comunitaria che possa contribuire a mantenere una popolazione stabile nel centro storico.

In parallelo, sono previsti anche progetti di guerilla gardening, iniziativa che mira a rinverdire spazi abbandonati della città, e un festival della cultura migrante, per dare voce e visibilità alle diverse comunità che vivono e lavorano a Gallipoli. Queste attività non solo rinnovano il patrimonio urbano ma promuovono anche una cultura inclusiva, modificando il modo di vivere e interagire con il proprio ambiente.

Il supporto delle istituzioni e la visione di futuro

Viviana Matrangola, assessora alla Cultura della Regione Puglia, ha messo in evidenza l’importanza della cultura nel dare una risposta alle nuove sfide sociali. Secondo Matrangola, Gallipoli può diventare un caso esemplare di come la cultura possa rappresentare un’alternativa per il futuro, rendendo viva l’interazione tra residenti e turisti, mantenendo così vive le tradizioni e aprendo le porte a nuove storie e scambi culturali.

Al termine dell’evento, è stato distribuito un simbolico omaggio: piccole bottiglie contenenti messaggi ispirati al video ufficiale della candidatura, intitolato “Alla mia bella”, un racconto visivo e poetico che invita a riscoprire il mare. Una celebrazione non solo per Gallipoli, ma anche per l’intera Regione Puglia, che vede nella cultura un motore fondamentale di sviluppo sociale ed economico. Insieme a Gallipoli, anche Brindisi e Alberobello competono per il prestigioso titolo di Capitale italiana della cultura 2027, contribuendo così a una visione unitaria e condivisa del patrimonio pugliese.

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