Gelosia e violenza: i dati allarmanti tra i giovani italiani

La ricerca “Giovani Voci per Relazioni Libere” rivela preoccupanti atteggiamenti giovanili verso gelosia e violenza, evidenziando la necessità di interventi educativi e spazi di supporto per affrontare queste problematiche.
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Gelosia e violenza: i dati allarmanti tra i giovani italiani - Gaeta.it

Negli ultimi anni, il tema della violenza relazionale tra i giovani è emerso con sempre maggiore forza, evidenziando problematiche sociali e culturali di grande rilevanza. Una ricerca intitolata “Giovani Voci per Relazioni Libere“, realizzata da Differenza Donna, offre uno sguardo approfondito sulle percezioni e le esperienze di ragazzi e ragazze tra i 14 e 21 anni. I risultati rivelano atteggiamenti preoccupanti rispetto alla gelosia, alla violenza e alla mancata comunicazione riguardo ai problemi relazionali.

La percezione della gelosia tra i giovani

Un dato significativo emerso dalla ricerca riguarda la credenza diffusa che la gelosia sia una manifestazione d’amore. Questo convincimento persiste tra i giovani, con un 30% che lo sostiene, raggiungendo il 45% fra gli adolescenti di 14-15 anni. Questo riscontro suggerisce che, in molte relazioni giovanili, la gelosia viene accettata come un comportamento normale o addirittura auspicabile, complicando la capacità di riconoscere segnali di allerta in dinamiche relazionali potenzialmente tossiche.

In aggiunta, il 19% dei giovani intervistati ritiene che la geolocalizzazione, cioè il monitoraggio della posizione tramite dispositivi mobili, sia un comportamento accettabile in una relazione. Questa visione esprime una preoccupante confusione riguardo alla privacy e all’autonomia individuale, ponendo interrogativi sulla salute delle interazioni romantiche.

Esperienze di violenza e responsabilità

Un altro aspetto drammatico della ricerca riguarda la violenza subita dai giovani. Il 39% degli intervistati ammette di aver vissuto episodi di violenza, un dato che cresce nei gruppi di persone non binarie, con una percentuale che arriva a toccare il 55%. Anche le ragazze non sono esenti, con il 43% che riporta esperienze simili. Questi numeri sottolineano la necessità di interventi mirati per affrontare le specifiche forme di violenza che colpiscono queste categorie spesso emarginate.

Infatti, chi agisce violenza nella stragrande maggioranza dei casi è una persona nota alla vittima. Il 87% dei casi di violenza è attribuito a conoscenti, il 30% a familiari e il 29,5% ad amici; solo il 27,2% degli episodi vede coinvolti partner o ex partner. La presenza di soggetti fidati tra i responsabili evidenzia un aspetto allarmante: la violenza può manifestarsi anche nei legami più stretti e apparentemente sicuri.

Il silenzio e l’assenza di aiuto

Un ulteriore elemento preoccupante risulta essere la scarsa propensione dei giovani a cercare aiuto. Solo l’1% degli adolescenti si rivolge a Centri Antiviolenza, mentre il 25% afferma di non parlarne con nessuno. Questa mancanza di comunicazione e supporto potrebbe essere un fattore cruciale che contribuisce alla perpetuazione della violenza e della gelosia nociva nelle relazioni.

Queste statistiche non solo evidenziano l’urgenza di campagne educative e di sensibilizzazione, ma anche la necessità di creare spazi sicuri in cui i giovani possano sentirsi liberi di esprimere le proprie problematiche e ricevere aiuto senza timore di essere giudicati. L’assenza di una rete di supporto adeguata compromette la possibilità di affrontare e superare comportamenti dannosi tra i giovani, richiedendo l’attenzione collettiva per avviare un cambiamento positivo.

Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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