Si è svolto dal 27 al 29 luglio il Genfest 2024, un evento organizzato dal Movimento dei Focolari a Lamezia Terme, in Calabria. Sotto il tema “Insieme per prenderci cura“, circa 400 giovani provenienti da diverse regioni italiane e dall’estero si sono riuniti per partecipare a un intenso programma di incontri, dibattiti e performance artistiche. L’obiettivo principale è stato quello di affrontare questioni urgenti come l’emergenza migratoria e la crescente solitudine nell’era della comunicazione digitale.
Il significato del Genfest 2024
Un impegno collettivo per la fraternità universale
Il Genfest 2024 si è tramutato in un’importante occasione per i giovani di condividere esperienze e riflessioni su come costruire una società più inclusiva. Partecipanti provenienti da Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia, Sardegna, Campania e da altri Paesi europei, si sono ritrovati per confrontarsi su temi cruciali legati al welfare sociale e alla solidarietà. Attraverso una serie di tavole rotonde e dibattiti, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di ascoltare testimonianze di vita e condividere storie che rispecchiano le sfide attuali della società, promuovendo una cultura di responsabilità e cura reciproca.
Durante il raduno, le esperienze di diversi relatori hanno messo in evidenza l’importanza di mantenere vive le relazioni umane, specialmente in un contesto in cui prevalgono le interazioni virtuali, che possono contribuire a creare una sensazione di isolamento. Questa consapevolezza ha stimolato una ricerca di modalità di azione concretamente orientate a favorire legami autentici e relazioni significative.
La sfida di costruire un Mediterraneo solidale
L’idea di un Mediterraneo di fraternità è stata al centro delle discussioni, sottolineando la necessità di cancellare le divisioni tra le persone e lavorare insieme per un futuro migliore. In questo contesto, si è parlato della speranza di un cambiamento socio-culturale, dove l’accoglienza e la capacità di ascolto diventino valori condivisi.
Momenti simbolici del Genfest
La tavola rotonda di chiusura
La serata finale del Genfest si è svolta nella suggestiva cornice del lungomare Falcone – Borsellino. Durante l’evento, si è tenuta una tavola rotonda a cui ha partecipato don Luigi Ciotti, noto attivista e fondatore di Libera e del Gruppo Abele. Don Ciotti ha richiamato l’attenzione sulla situazione tragica dei migranti nel Mediterraneo, sottolineando il dovere di non rimanere in silenzio di fronte a tale emergenza. Ha invitato i giovani a prendere coscienza della loro responsabilità nel promuovere un’etica dell’umanità e a lavorare per contrastare il crescente individualismo della società moderna.
Nella sua testimonianza, don Ciotti ha evidenziato la necessità urgente di rispondere alle esigenze dei più vulnerabili e di non dimenticare il valore della vita umana, a prescindere dalla nazionalità o dalle condizioni economiche.
Memoria e impegno attraverso l’arte
Un momento particolarmente toccante del Genfest è stato il flashmob “Silenzio, ascolto, parola: la nostra preghiera per la pace“, che si è tenuto sulla spiaggia di Steccato di Cutro. I partecipanti hanno voluto rendere omaggio alle vittime del naufragio del 25 e 26 febbraio 2022, nel quale hanno perso la vita 94 migranti. Attraverso performance artistiche, un gruppo di artisti provenienti da diverse nazioni ha ricostruito le storie di queste persone, evocando una forte emozione e un senso di unità.
Questa iniziativa ha avuto l’obiettivo di non dimenticare la sofferenza degli esclusi e di svegliare le coscienze riguardo alle tragedie umanitarie che continuano a verificarsi nei pressi delle coste europee.
Il dialogo con le associazioni locali
Un’opportunità di crescita e confronto
Il primo giorno del Genfest ha visto i giovani coinvolti in attività di ascolto e dialogo con realtà locali attive nella lotta contro le dipendenze, l’accoglienza di migranti e la protezione dei minori stranieri non accompagnati. Attraverso workshop e relazioni, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire le varie problematiche sociali e di esplorare modi per contribuire attivamente alla loro risoluzione.
L’interazione con diverse associazioni ha permesso ai giovani di informarsi su come si sta affrontando, sul campo, l’emergenza sociale. Le storie condivise dai rappresentanti locali hanno aperto nuovi orizzonti di riflessione sull’importanza del volontariato e dell’azione collettiva nel creare un tessuto sociale più solidale.
Il Genfest si è dimostrato un’importante piattaforma per mettere in luce le reali necessità dei territori, presentando soluzioni innovative e inclusivi volti a migliorare la qualità della vita delle persone più in difficoltà.