Gennaro Attrice: dalla carriera di poliziotto a una condanna che segna un nuovo inizio

Gennaro Attrice: dalla carriera di poliziotto a una condanna che segna un nuovo inizio

Gennaro Attrice Dalla Carrier Gennaro Attrice Dalla Carrier
Gennaro Attrice: dalla carriera di poliziotto a una condanna che segna un nuovo inizio - Gaeta.it

Gennaro Attrice, un ex poliziotto con un passato turbolento, ha vissuto un’esperienza che testimonia le sfide e le opportunità di rinascita anche nelle situazioni più difficili. Condannato a 26 anni di carcere che terminerà nel 2028, oggi vive in affidamento dopo aver affrontato una vita segnata da illegalità e redenzione. La sua storia si fa portavoce di temi essenziali come la giustizia, la riabilitazione e l’importanza di un supporto adeguato, ora al centro della nuova pubblicazione “S-catenati, oltre l’errore” dell’associazione Disma.

le origini di un destino segnato

un’infanzia difficile

Nato ad Arzano, nella periferia di Napoli, Gennaro Attrice ha conosciuto fin da giovane le dure realtà legate alla delinquenza. La sua famiglia, composta da sei figli, si trovava in gravi difficoltà economiche. La madre, costretta a vendere prodotti come candeggina e detersivi per sostenere la famiglia, non riusciva a garantire un tenore di vita dignitoso. In questo contesto, Gennaro iniziò a vendere sigarette di contrabbando, giustificando le sue azioni come un modo per aiutare la sua famiglia. A un certo punto, i suoi genitori decisero di affidarlo a due donne senza figli, cercando un ambiente più stabile per lui.

Questa decisione, purtroppo, non cambiò radicalmente il corso della sua vita. Subito dopo, Gennaro iniziò a vedere intorno a sé una Napoli caratterizzata da continui scippi e crimini, violenze che lo lasciarono segnato. Ambiva a incontrare una giustizia più grande, tanto che sognava di diventare poliziotto per contribuire attivamente alla sicurezza della sua comunità.

una carriera da poliziotto brillante

dall’eroe al caduto

Dopo aver superato i test per entrare in polizia, Gennaro si distinse per il suo coraggio e la sua determinazione. Lavorò come paracadutista e sommozzatore, e divenne un esperto di guida veloce. Le sue abilità lo portarono a essere assegnato ai NOCS, il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza, dove partecipò a operazioni di alta complessità e a rischio. Il suo successo ha rappresentato un faro di speranza per chi, come lui, proveniva da ambienti difficili.

Tuttavia, durante gli anni Novanta, la sua carriera subì un drastico cambiamento. La monotonia della scorta a politici e le frustrazioni accumulate iniziarono a pesare su di lui. Gennaro, in un momento di debolezza e vulnerabilità, si avvicinò alla cocaina, una scelta che avrebbe segnato drasticamente il suo destino.

il precipizio verso l’illegalità

la caduta e la condanna

Dopo essere stato scoperto con dose di droga, Gennaro Attrice fu espulso dalla polizia. La sua vita, da quel momento in poi, divenne un susseguirsi di arresti e detenzioni. Gli espedienti per sopravvivere lo portarono a vivere un’incredibile spirale discendente fino a quando non fu condannato per omicidio. Durante un’intervista, racconta come la cocaina avesse distorto la sua percezione della realtà, confondendo tutto ciò che lo circondava.

L’ingresso in carcere, apparentemente, non fu la soluzione immediata ai suoi problemi. Gennaro continuava a combattere con il peso delle sue scelte, rifiutando sempre qualsiasi forma di collaborazione con le autorità. Tuttavia, la vita dietro le sbarre ha rappresentato, paradossalmente, un punto di svolta.

la trasformazione in carcere

un cambiamento profondo

La vita in carcere non fu semplice e inizialmente fu caratterizzata da conflitti e ribellione. Nonostante ciò, il 23 giugno 2010, ricevette la devastante notizia della morte del figlio in un incidente stradale. Questa tragedia rappresentò il momento di riflessione e cambiamento che Gennaro aspettava. Attraverso il dolore, comprese che non poteva più permettere che il suo passato lo annientasse. Non voleva che il suo bambino fosse orgoglioso di lui per il suo passato da poliziotto e non per comportamenti autodistruttivi.

Con il supporto del cappellano e di un brigadiere, Gennaro cominciò a rimettersi in sesto. Rifiutò gli antipsicotici e decise di dedicarsi all’attività fisica, trovando nella palestra un nuovo modo di affrontare le sue fragilità. Questa esperienza rivelò a Gennaro che il carcere, lungi dall’essere solo un luogo di punizione, può essere anche un’area di crescita personale.

un futuro in affidamento

la vita dopo il carcere

Ad oggi, Gennaro Attrice si trova a vivere in affidamento, una condizione che segna un’importante tappa nel suo percorso di riabilitazione. Sebbene la fine pena sia prevista nel 2028, Gennaro si concentra sul presente, impegnandosi in diverse attività lavorative, sia per distrarsi dal dolore passato, sia per costruirsi un nuovo futuro. Sottolinea quanto sia importante il contesto in cui è cresciuto in carcere, dove ha appreso valori come la solidarietà e la umanità, sentimenti che spesso sembrano assenti nella vita esterna.

La sua testimonianza offre una riflessione profonda su come il sistema penitenziario possa funzionare come un vero e proprio strumento di redenzione, al di là delle statistiche e dei pregiudizi. Il desiderio di Gennaro di condividere la sua storia evidenzia la necessità di comprendere le complessità dell’esperienza carceraria e la sua potenzialità trasformativa, non solo per il singolo individuo, ma anche per l’intera società.

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