Nel cuore del Vomero, una controversia si sviluppa tra i proprietari di locali pubblici e il presidente del Comitato Valori Collinari, Gennaro Capodanno. Sotto i riflettori, le aree pedonali di via Scarlatti e via Luca Giordano, dove numerosi esercenti hanno installato dehors e strutture simili, stanno creando una frizione con la storica processione di San Gennaro, prevista per il prossimo 19 settembre. Questo articolo esamina i dettagli della disputa, le varie posizioni in campo e le implicazioni legali connesse.
La questione dell’occupazione del suolo pubblico
Le accuse di Capodanno
Gennaro Capodanno, ex presidente della Circoscrizione Vomero, ha espresso fermamente il suo disappunto per l’occupazione non autorizzata delle strade da parte dei locali pubblici. Questi spazi, vitali per la celebrazione di eventi come la processione di San Gennaro, richiedono un’organizzazione adeguata per garantire la sicurezza e la fruibilità del percorso. Capodanno denuncia che molti esercenti hanno posizionato strutture, come tavolini e ombrelloni, anche al di fuori dei limiti stabiliti, senza un progetto di sistemazione ben definito. Tali occupazioni non solo ostacolano il passaggio dei pellegrini e dei partecipanti alla processione, ma mettono a rischio anche la sicurezza pubblica.
La posizione dei locali pubblici
Dall’altra parte della barricata, i titolari dei locali pubblici si oppongono all’idea di dover liberare le aree dove hanno investito risorse. Molti di loro sostengono che la processione potrebbe prendere una direzione alternativa, un suggerimento che Capodanno dichiara “assurdo” e “inaccettabile”. È evidente che questa polemica mette in luce un contrasto tra la necessità di mantenere vive le tradizioni storiche e religiose e le esigenze di un’attività commerciale sempre più influente nel quartiere.
Il valore della tradizione: processione di San Gennaro
Significato e storia dell’evento
La processione di San Gennaro rappresenta un momento cruciale nella cultura e nelle tradizioni popolari napoletane. Si svolge ogni anno il 19 settembre, in onore del patrono della città , e coinvolge un’ampia partecipazione di fedeli. Il tragitto, che attraversa diverse chiese dedicate al santo, è un atto di devozione e comunità . Questa tradizione, radicata nella storia locale, rappresenta molto più di un semplice evento religioso; è un momento che unisce la cittadinanza e celebra la spiritualità e l’identità culturale di Napoli.
Le preoccupazioni su un possibile cambiamento
La proposta di modificare il percorso della processione ha scatenato reazioni accese. I sostenitori della tradizione sottolineano che alterare il tragitto potrebbe sminuire il significato stesso dell’evento. Capodanno e i suoi sostenitori affermano che la processione non può essere ostacolata da interessi commerciali e che la sicurezza e l’accessibilità durante la celebrazione sono fondamentali. La questione non è solo di ordine pubblico, ma di salvaguardia di una parte essenziale dell’eredità culturale di Napoli.
Implicazioni legali e possibili interventi
Riferimenti normativi
Capodanno ha citato due specifici articoli di legge per giustificare la sua richiesta di intervento. Il primo, l’Art. 27, comma 5, del Codice della Strada, consente la revoca delle concessioni per l’occupazione di suolo pubblico in favore della sicurezza stradale e del pubblico interesse. Il secondo, l’Art. 21 quinquies della legge n. 241/90, offre la possibilità di annullare provvedimenti amministrativi nel caso emergano motivi di pubblico interesse. Questi riferimenti normativi sono stati utilizzati per avvertire gli esercenti che potrebbero essere costretti a rimuovere le strutture per consentire il regolare svolgimento della processione.
Possibili sviluppi futuri
Capodanno ha espressamente indicato che, nel caso in cui il Comune di Napoli non intervenga prontamente, non esiterà a contattare il Prefetto o a presentare un esposto all’autorità giudiziaria. È chiaro che la tensione tra le parti potrebbe portare a sviluppi legali, data la gravità della situazione. In ogni caso, Capodanno assicura che la processione avrà luogo, e che ogni sforzo verrà fatto per mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica durante l’evento, insistendo sulla necessità di rimuovere arredi e strutture che ostruiscono il passaggio.
Questa controversia rappresenta non solo un conflitto di interessi tra commercio e tradizione, ma anche un test fondamentale per la capacità della città di mantenere vive le proprie storie e le proprie celebrazioni in mezzo ai cambiamenti moderni.
Ultimo aggiornamento il 29 Agosto 2024 da Laura Rossi