Nel dibattito politico genovese, il programma presentato dal candidato sindaco del centrodestra, Pietro Piciocchi, continua a far discutere. Silvia Salis, la candidata sindaca del campo progressista, ha risposto alle promesse elaborate dal proprio avversario, esprimendo preoccupazione per l’assenza di realismo rispetto ai dieci anni di governo della destra sia a livello comunale che regionale. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante una visita all’Albergo dei Poveri, mettono in luce le contraddizioni tra le promesse politiche e la situazione attuale della città .
Critiche al programma del centrodestra
Silvia Salis ha definito il programma del centrodestra come una “grande televendita”, evidenziando come le promesse fatte, come la creazione di 20mila nuovi posti di lavoro, contrastino con la realtà di una città che negli ultimi dieci anni ha visto ben cinquemila posti di lavoro andare perduti. La candidata ha messo in evidenza l’ironia di questo “allettante” piano, sottolineando le speranze non realizzate e le difficoltà vissute dai cittadini genovesi, specialmente in un momento storico già complesso per l’economia locale. Le sue parole pongono l’accento sulla necessità di un progetto concreto e attuabile, piuttosto che su promesse vuote che non riflettono le sfide quotidiane della popolazione.
La realtà del commercio a Genova
La situazione economica di Genova, e in particolare il settore commerciale, appare critica. Salis ha osservato che molte delle proposte del centrodestra sembrano derivare da un’analisi superficiale del quadro attuale. La candidata ha espressamente menzionato l’assenza dalla campagna elettorale di tematiche cruciali, come la discussione sulla funivia del Lagaccio, che è stata esclusa dal piano di Piciocchi. Questo mancanza di elementi strategici ha destato sconcerto in Salis, che ha citato esplicitamente il disastroso stato del commercio locale come un elemento che richiede una risposta immediata e coerente.
Un futuro per Genova: il dialogo politico
L’atteggiamento di Salis indica una forte volontà di sensibilizzare i cittadini su questioni cruciali che riguardano il futuro della città . Questo approccio mira a instaurare un dialogo più profondo e diretto, volto a coinvolgere i cittadini nelle scelte politiche. La candidata del campo progressista ha sottolineato l’esigenza di un piano di azione che prenda in considerazione le reali necessità della comunità : dalla salute pubblica, all’occupazione, fino alla vita sociale e culturale di Genova.
La campagna elettorale è ancora lunga e, mentre il centrodestra continua a presentare il suo programma, il campo progressista si prepara a rispondere mettendo al centro del dibattito le reali esigenze della città . La sfida è chiara: costruire un futuro per Genova che sia radicato nella realtà e nelle aspettative concrete dei cittadini.