Genova in piazza per l'ucraina: una manifestazione di solidarietà a tre anni dal conflitto

Genova in piazza per l’ucraina: una manifestazione di solidarietà a tre anni dal conflitto

Genova ha ospitato una fiaccolata di solidarietà per il popolo ucraino, con la partecipazione di cittadini e politici locali, sottolineando l’importanza della pace e dell’integrazione nella comunità.
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Genova in piazza per l'ucraina: una manifestazione di solidarietà a tre anni dal conflitto - Gaeta.it

Le strade di Genova si sono illuminate di speranza e solidarietà in occasione della fiaccolata che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, uniti per esprimere il loro sostegno al popolo ucraino. Organizzata dal Comune di Genova e dalla comunità ucraina, l’evento fervente ha reso omaggio alla resistenza di un paese che, da tre anni, affronta una dura guerra con la Russia. Il grido di unità e la ferma opposizione alla violenza hanno risuonato tra i manifestanti, che hanno fatto sentire la loro voce in un contesto di profondo significato sociale e culturale.

La partecipazione della politica locale

Tra le centinaia di persone in piazza, spiccavano le figure politiche locali. I candidati a sindaco per il centrodestra e il centrosinistra, Pietro Piciocchi e Silvia Salis, hanno preso parte all’evento, insieme ad altre figure istituzionali come il presidente del Consiglio regionale della Liguria, Stefano Balleari, e il presidente del Consiglio comunale di Genova, Carmela Cassibba. La loro presenza è stata una chiara testimonianza del supporto politico alla causa ucraina, evidenziando l’importanza della coesione tra le varie forze politiche su temi fondamentali come la difesa della pace e il rispetto dei diritti umani.

Piciocchi, sindaco reggente, ha sottolineato il ruolo cruciale che la comunità ucraina sta avendo nella vita di Genova. Ha ribadito l’importanza di continuare a lavorare per l’integrazione, collocando l’evento in un contesto di forte intimidazione da parte dell’aggressione russa. Le sue parole hanno accolto l’idea che, attraverso la solidarietà concreta, si possa costruire un ambiente più accogliente e integrato per tutti i cittadini.

L’unità dei partiti per la pace

Anche Silvia Salis, esponente del centrosinistra, ha rilevato l’importanza della presenza unita di tutti i partiti politici, dal Pd al M5s. Ha espresso la convinzione che la difesa della pace e la protezione del popolo ucraino rappresentino un legame indissolubile tra le forze politiche locali. La storia di Genova, radicata nei valori della Resistenza e della solidarietà, si è riflessa nel sostegno attivo alla comunità ucraina. Salis ha messo in risalto come questi valori siano parte integrante dell’identità genovese, rendendo la città un simbolo di accoglienza e di resistenza contro le ingiustizie.

Questo coro di voci diverse ma unite ha creato una risonanza forte, non solo tra chi manifestava, ma anche tra tutti coloro che supportano l’idea che la pace è una necessità condivisa. La prima linea di difesa non si limita a confini geografici, ma si manifesta nella capacità di lavorare insieme per il bene comune.

Un percorso simbolico di sostegno

Il corteo è partito dal ponte Monumentale di via XX Settembre, sotto l’abbazia di Santo Stefano, un luogo simbolico per la comunità ucraina di Genova. Questo punto di partenza ha richiamato l’attenzione sulla storia comune di lotta e resistenza, sottolineando come la cultura e la storia del popolo ucraino si intrecciano con quelle genovesi. L’illuminazione del maxischermo della Regione Liguria in piazza De Ferrari con i colori della bandiera ucraina non è stata solo un gesto visivo, ma ha espresso un’ambizione per una celebrazione collettiva della solidarietà.

Con la scritta “Noi non siamo soli, grazie Liguria”, il messaggio è stato chiaro: la comunità ucraina non solo ha trovato un rifugio a Genova, ma ha anche trovato alleati pronti a lottare al loro fianco. La manifestazione non ha rappresentato solo un momento di rassemblement, ma ha anche sottolineato la necessità di un impegno costante e collettivo per affrontare le sfide attuali, all’insegna della pace e della condivisione.

La forte partecipazione e l’energia della manifestazione hanno trasmesso un messaggio di ottimismo verso la costruzione di un futuro in cui la pace regna sovrana, e il sostegno reciproco è il fondamento delle relazioni umane. Genova, città di accoglienza, si è dimostrata una volta di più un punto di riferimento per la solidarietà internazionale, unendo le sue forze con quelle per la libertà e la giustizia in Ucraina.

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