Genova nel 2024: perdita di assunzioni e aumento della precarietà giovanile

Genova nel 2024: perdita di assunzioni e aumento della precarietà giovanile

Il mercato del lavoro a Genova nel 2024 mostra un calo delle assunzioni e un aumento della precarietà, con gravi conseguenze per i giovani, spingendo molti a emigrare in cerca di opportunità.
Genova nel 20243A perdita di as Genova nel 20243A perdita di as
Genova nel 2024: perdita di assunzioni e aumento della precarietà giovanile - Gaeta.it

I dati sul mercato del lavoro a Genova nel 2024 evidenziano una situazione delicata, con una diminuzione delle assunzioni e un incremento della precarietà, specialmente tra i giovani. Questi aspetti emergono con forza nel libro “Lavoro povero a Genova“, a cura di Luca Borzani, presentato recentemente dalla Cgil. Attraverso il suo contenuto, viene messo in luce un panorama non confortante per i lavoratori, in particolare per le nuove generazioni.

La perdita di assunzioni a genova nel 2024

Un’analisi dettagliata dei dati sul lavoro a Genova riporta una significativa perdita di 3.156 assunzioni nel 2024, corrispondente a una flessione del 2,7% rispetto all’anno precedente. Questo calo appare allarmante e rappresenta un chiaro segnale di difficoltà nel mercato del lavoro locale. La situazione è stata esposta in una nota della Cgil, che mette in risalto come questi numeri confermino timori già espressi in precedenza.

Igor Magni, Segretario Generale della Camera del Lavoro di Genova, ha sottolineato l’impatto di questa tendenza sulla popolazione giovanile. In particolare, il calo dell’apprendistato, strumento progettato per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo lavorativo, ha subito un decremento del 12,1%. Questo aspetto è preoccupante perché l’apprendistato dovrebbe rappresentare un’opportunità preziosa di integrazione professionale per i ragazzi e le ragazze, ma ora sembra mostrare segni di indebolimento.

L’impatto della precarietà sui giovani

Ulteriore evidenza della precarietà del lavoro a Genova è data dai contratti a tempo indeterminato: solo il 6,6% dei giovani sotto i 29 anni ha trovato occupazione stabile nel 2024. Magni denuncia questo stato di cose come un problema serio, che non può essere ignorato. La precarietà lavorativa rischia di compromettere le possibilità future dei giovani.

In questo contesto, la Cgil invita i cittadini a partecipare attivamente ai referendum del 8 e 9 giugno, sottolineando come siano stati raccolti 5 milioni di firme per presentare cinque quesiti referendari. Uno di questi mirerebbe a combattere la precarietà: l’obiettivo è porre un freno alle norme che consentono situazioni di instabilità lavorativa a lungo termine. Secondo Magni, un voto favorevole potrebbe segnare un cambiamento significativo.

L’emigrazione giovanile dalla città metropolitana di genova

Il fenomeno dell’emigrazione giovanile dalla Città Metropolitana di Genova è un ulteriore segnale di allerta. Nel 2024, l’Istat ha registrato un aumento significativo dei giovani tra i 18 e i 39 anni che hanno deciso di trasferirsi all’estero: il numero è arrivato a 1.174, il più elevato dal 2014, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Marco De Silva, responsabile dell’Ufficio Economico della Cgil per Genova e la Liguria, ha evidenziato come questo flusso di giovani in cerca di opportunità migliori possa avere ripercussioni negative sul territorio locale.

Nel corso di un incontro tenutosi a Genova, sono stati analizzati i dati e discussi i fattori che contribuiscono a queste tendenze. Tra i partecipanti al dibattito c’erano esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni, come Emanuela Traverso di Nidil Cgil, Mattia Rossi di Legacoop Liguria, Luisa Stagi dell’Università di Genova e Andrea Chiappori della Comunità di Sant’Egidio.

La questione della precarietà lavorativa e delle opportunità mancate continua a sollevare preoccupazioni, richiedendo l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali per mettere in campo soluzioni efficaci e dare un futuro migliore ai giovani genovesi.

Change privacy settings
×