La cultura a Genova torna al centro del dibattito politico con la proposta di istituire un assessorato specifico, dopo anni di vuoto in questo ambito. L’obiettivo è valorizzare il cantautorato, l’arte e le creatività locali attraverso politiche condivise e programmi strutturati, che superino l’attuale gestione frammentata. A farsi portavoce di questa idea è la candidata a sindaca del centrosinistra Silvia Salis, che indica nella cultura una leva necessaria per lo sviluppo della città.
un assessorato alla cultura: urgente per riprogettare la scena culturale genovese
Genova ha vissuto, negli ultimi anni, una gestione della cultura senza una regia precisa, una situazione che ha portato a interventi sporadici, senza visione di insieme. Questa realtà ha limitato la possibilità di far emergere il potenziale artistico e creativo radicato nel territorio. Per Silvia Salis, la mancanza di un assessorato dedicato rappresenta un errore politico, che ha lasciato il settore culturale senza un punto di riferimento chiaro.
L’amministrazione deve tornare a giocare un ruolo centrale e di coordinamento per sostenere le decine di realtà che operano nella città: artisti, musicisti, associazioni e operatori culturali spesso faticano a trovare modelli di collaborazione e supporto stabili. Un assessorato presente, competente e attento permette di definire strategie a lungo termine e di dare corpo alle iniziative culturali.
un dialogo rinnovato con le realtà locali
In questo senso, la proposta rilancia il dialogo con le realtà locali, chiamate a partecipare alla definizione di programmi che restituiscano alla cultura la sua dimensione sociale ed economica. Quella genovese deve essere una rete viva, capace di valorizzare sia il patrimonio storico, sia le forme più moderne di espressione artistica.
strategie e azioni: come la città può sostenere arte e creatività
Salis sottolinea la necessità di policy articolate e condivise, insieme ad associazioni e attori pubblici e privati, capaci di superare l’idea della cultura come evento isolato. Il modello culturale che propone si basa su una programmazione che metta in sistema le iniziative, massimizzando le relazioni tra operatori e rafforzando l’impatto sul territorio.
Tra le azioni concrete, emerge la richiesta di spazi gratuiti e collettivi destinati alle attività creative. I luoghi fisici, come case della scrittura o dedicate alle arti visive, svolgono un ruolo fondamentale per la crescita artistica e per l’attrazione di pubblici diversi. Si punta anche a rilanciare biblioteche e centri civici, che da luoghi di raccolta diventano punti di incontro culturale.
investimenti e continuità
Le risorse sono al centro del discorso. Serve un bilancio che destini fondi specifici al settore, non solo per sostenere singoli eventi ma per garantire continuità e professionalità. La culturalità non può reggersi soltanto sul volontariato; per questa ragione, il Comune è chiamato a investire nel settore, instaurando un rapporto stabile e di supporto con tutte le realtà attive.
cultura accessibile: radici profonde per una Genova che cresce
Come spiega la candidata a sindaca, la cultura deve diventare un’opportunità concreta, alla quale si possa accedere senza barriere. Un sistema culturale aperto favorisce il mantenimento delle tradizioni artistiche genovesi e, allo stesso tempo, sostiene la creazione di nuove forme espressive. Questo equilibrio aiuta la città a rigenerarsi e a costruire una propria identità in grado di farsi riconoscere a livello nazionale e internazionale.
L’idea di una Genova che “di cultura si deve poter mangiare” richiama la necessità anche di sostenere le professionalità legate a questo campo, affinché diventino un riferimento stabile nelle economie locali. Il settore artistico e culturale diventa allora fonte di lavoro e sviluppo per molte persone, da protagonisti della vita urbana e quotidiana.
un futuro costruito sulla cultura
Recuperare il filo con le tradizioni non vuol dire guardare solo al passato, ma costruire un futuro che riconosca la cultura come motore per la qualità della vita. Salis immagina una città dove l’arte si diffonde nelle strade, nelle piazze, negli spazi comuni e dove le istituzioni giocano un ruolo attivo nel sostenerla.
Genova si prepara a rimettere la cultura al centro delle proprie priorità, a partire dalla creazione di un assessorato dedicato e da un piano coordinato con tutte le parti coinvolte, per dare un nuovo impulso al patrimonio artistico e creativo cittadino.