Il mercato dei trasporti marittimi in Italia continua a mostrare dinamiche interessanti, con Genova in prima linea tra i porti di imbarco strategici per le esportazioni delle aziende manifatturiere. Secondo uno studio condotto da Contship Italia e Srm e presentato a Milano, il capoluogo ligure si attesta come scelta principale per il 47% delle 400 aziende manifatturiere che operano in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Non è solo un riconoscimento per la storicità del porto, ma anche per le sue infrastrutture e per la capacità di servire i mercati esteri.
L’accresciuto ruolo di Genova nell’export
Genova ha saputo conquistare una posizione di leadership nella logistica marittima, coprendo il 47% delle preferenze delle imprese coinvolte nello studio. Questo dato pone il porto ligure al primo posto, seguito da La Spezia, con un’incidenza del 29%, e Ravenna, al 28%. Questi numeri riflettono un trend crescente verso il potenziamento delle rotte marittime, evidenziando l’importanza strategica di Genova per le aziende che desiderano esportare i loro prodotti all’estero.
Le ragioni sono molteplici: le infrastrutture portuali avanzate, la varietà dei servizi e la rapida accessibilità ai principali mercati europei e non. Inoltre, un crescente numero di aziende manifatturiere sta investendo in processi di internazionalizzazione, optando per il mare come via di trasporto preferita.
Le rotte marittime e i mercati di destinazione
Per quanto riguarda il mercato dell’export via mare, il 43% delle aziende ha dichiarato di destinare le proprie merci verso mercati europei, con particolare attenzione rivolta al Regno Unito, che riceve il 21% delle esportazioni. Questo resto è significativo, considerando il periodo di incertezze economiche e politiche che ha caratterizzato il mercato europeo.
La classifica delle destinazioni prosegue con il Nord America, dove sono diretti il 33% delle esportazioni, suddivise tra Stati Uniti e Canada . L’analisi evidenzia anche una parte delle merci che varca i confini verso il Medio Oriente e i paesi vicini, per un 13% del totale. Questo suggerisce l’esigenza delle aziende di diversificare i propri mercati e ridurre la dipendenza da singole aree geografiche.
Ravenna, il porto principale per l’import
Quando si osservano i dati riguardanti l’importazione, Ravenna emerge come porto di riferimento, utilizzato dal 53% delle aziende. Genova, pur mantenendo una posizione di rilievo, si colloca al secondo posto con il 29%, mentre La Spezia e Venezia condividono una percentuale del 21%. Questo scenario testimonia una grande varietà nelle scelte dei porti per l’import, segnalando che le imprese trovano nelle diverse località marittime opportunità di approvvigionamento vantaggiose.
Il Far East rappresenta l’area geografica di provenienza principale delle merci importate, con una quota che raggiunge il 52%. All’interno di questa categoria, la Cina si distingue come il fornitore più importante, soddisfacendo il 49% della domanda. Tra le altre nazioni di riferimento vi sono India , Stati Uniti , Canada e Regno Unito . La diversificazione delle origini delle importazioni riflette una strategia chiara delle aziende per ottimizzare i costi e garantire la qualità dei prodotti.
Il futuro della logistica marittima in Italia
L’analisi condotta su questi dati propone uno spunto di riflessione su come il futuro della logistica marittima italiana si stia configurando. Con un crescente numero di aziende che investono nella modernizzazione dei processi e nella sostenibilità, è necessario monitorare le evoluzioni del mercato e le strategie logistiche a lungo termine. La sfida sarà mantenere alta la competitività dei porti italiani, rendendo le varie opzioni di imbarco e sbarco sempre più attraenti rispetto ad altre località internazionali.
In un contesto globale in continua evoluzione, attenzione e pianificazione strategica giocheranno un ruolo determinante nel plasmare il futuro del trasporto marittimo nel nostro Paese.