Negli ultimi mesi, a Udine, un’operazione della polizia ha portato all’arresto di 7 cittadini georgiani e alla denuncia di altrettanti, per l’uso di documenti falsi al fine di eludere le restrizioni sull’immigrazione e accedere al mercato del lavoro. Un appartamento è stato sottoposto a sequestro come parte di questa indagine che ha svelato un intricato schema di frode.
Indagini sulle Frodi Fiscali
L’indagine è partita dalle segnalazioni delle Agenzie delle Entrate locali, che hanno notato un aumento significativo di donne georgiane nei loro uffici, le quali si spacciavano per cittadine comunitarie. Presentando documenti contraffatti, originari di paesi come la Slovacchia, Lettonia e Polonia, riuscivano ad ottenere codici fiscali comunitari e così ad accedere al mercato del lavoro in settori come l’assistenza domiciliare.
Arresti e Denunce
A seguito di incroci di dati, sono state arrestate le prime 5 donne georgiane sorprese con documenti falsi, alcune delle quali già impiegate come badanti con regolari contratti. Altre 5 sono state deferite all’autorità giudiziaria per lo stesso reato. Parallelamente, l’indagine ha portato alla luce i responsabili della produzione dei documenti falsi, due individui georgiani arrestati e posti ai domiciliari, insieme ad altre due persone denunciate.
Frodi e Sfruttamento
La frode documentale permetteva alle persone coinvolte di eludere le norme sull’immigrazione e accedere al mercato del lavoro senza rispettarne le regolamentazioni. Questo caso mette in luce non solo la questione delle frodi fiscali ma anche lo sfruttamento lavorativo di individui disposti a pagare considerevoli somme per ottenere documenti falsi. La polizia di Udine continua le indagini per smantellare completamente questa rete criminale e assicurare alla giustizia tutti gli implicati.