Gestione urbanistica a Milano: il danno economico del progetto ‘Bosconavigli’
La recente inchiesta della Procura di Milano si concentra su alcune gravi irregolarità nella gestione urbanistica della città, con particolare attenzione al progetto residenziale conosciuto come ‘Bosconavigli‘. Gli indagati sono accusati di lottizzazione abusiva e abuso edilizio, e dalla consulenza tecnica emerge un danno monetario significativo per il Comune, che ha sollevato preoccupazioni sui criteri di monetizzazione utilizzati nella valutazione.
Stima del danno economico per il Comune
Secondo la consulenza tecnica depositata dalla Procura, il danno subito dal Comune di Milano, a causa dell’applicazione di criteri non conformi, è stato calcolato in € 5.548.244,98. Questo importo è stato determinato dai periti incaricati dai magistrati Paolo Filippini e Mauro Clerici. Le valutazioni hanno evidenziato un’importante discrepanza tra l’importo che sarebbe dovuto per la monetizzazione del progetto e quello effettivamente registrato. Infatti, i periti hanno stimato che la somma totale della monetizzazione avrebbe dovuto ammontare a € 7.833.759,44, ma invece è stata fissata in soli € 2.405.804,69. Si tratta di una differenza considerevole che sottolinea le problematiche legate alla trasparenza e alla corretta applicazione delle norme vigenti.
In seguito, è stato evidenziato un ulteriore aggiustamento. L’importo precedentemente stabilito di € 2.405.804,69 ha subito una deduzione, correlata al fabbisogno di servizi diminuito a causa della riduzione dell’impatto climatico, portando a un importo netto di monetizzazione che alla fine risulta pari a € 2.285.514,46. Questa complessità nel calcolo non fa altro che accentuare il rilevante danno economico per Palazzo Marino. Le stime messe in atto non solo evidenziano delle lacune nel processo di valutazione della monetizzazione, ma pongono anche interrogativi sulla capacità di garantire una gestione urbanistica efficiente e conforme alle normative vigenti.
La rete di indagati coinvolti
Nel contesto di questa delicata inchiesta, risultano coinvolti diversi nomi noti, tra cui Stefano Boeri, riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro nel campo dell’architettura, in qualità di progettista principale del complesso residenziale. Assieme a lui, sono stati indagati Giovanni Da Pozzo, nelle vesti di “progettista”, e Stefano De Cerchio, direttore dei lavori. La lista continua con Marco Nolli, rappresentante della Milano 5.0 srl, società che ha commissionato il progetto, e due funzionari comunali: Alberto Viaroli e Giovanni Oggioni. Quest’ultimo ha già avuto precedenti coinvolgimenti in indagini relative alla gestione del settore urbanistico e ha ricoperto ruoli cruciali all’interno dell’amministrazione comunale, come ex direttore dello Sportello unico edilizia e membro della Commissione per il paesaggio.
Le accuse mosse riguardano l’ipotesi di lottizzazione abusiva e abuso edilizio, reati che mettono in discussione non solo il progetto ‘Bosconavigli‘ ma anche l’intera gestione urbanistica di Milano. Le implicazioni di questa inchiesta sono notevoli, poiché sollevano questioni fondamentali sulla trasparenza e sul controllo nella pianificazione urbanistica della città. Un processo che potrebbe avere effetti a lungo termine sulla fiducia pubblica nell’amministrazione e sulla capacità di garantire lo sviluppo di progetti futuri nel rispetto della legge.
Il futuro della gestione urbanistica a Milano
L’inchiesta in corso sulla gestione del progetto ‘Bosconavigli‘ rappresenta un momento cruciale per Milano, una città che si trova a dover affrontare sfide significative nel campo dello sviluppo urbanistico e della sostenibilità. Il calcolo del danno economico subito dal Comune evidenzia infatti un’inefficienza non trascurabile nell’applicazione delle norme di monetizzazione, portando alla luce la necessità di una revisione dei processi e delle prassi in uso.
Le conseguenze di questa indagine non si limitano unicamente agli indagati, ma estendono le loro ripercussioni a tutti coloro che sono coinvolti nella pianificazione urbanistica della città e nelle decisioni che influiscono sul futuro di Milano. Una gestione più rigorosa e conforme alle normative potrebbe essere la chiave per evitare che simili situazioni si ripetano in futuro. La magistratura, in questo caso, sta svolgendo un ruolo cruciale nel garantire la legalità e la correttezza nella gestione degli affari pubblici, a tutela del patrimonio cittadino e dell’interesse dei cittadini.