Giacomo Bozzoli ha trascorso la sua prima notte di detenzione in una situazione insolita a Cantù Mombello, non nei tipici alloggi per nuovi arrivati, ma in una cella singola con sorveglianza a vista. Questa decisione è stata presa subito dopo le procedure di identificazione e visite mediche che Bozzoli ha affrontato al momento del suo ingresso a Cantù Mombello.
Sorveglianza a Vista per Prevenire Comportamenti Autolesionistici
Bozzoli, visibilmente sconvolto all’ingresso nel carcere cittadino, è stato posto sotto sorveglianza a vista durante tutta la nottata con un agente fisso che ha monitorato le sue azioni. Questa misura preventiva è stata adottata per evitare eventuali comportamenti autolesionistici, dati lo stato d’animo manifestato da Bozzoli all’arrivo in detenzione.
L’Intento di Giacomo Bozzoli Dopo l’Arresto
Dopo l’arresto, Giacomo Bozzoli ha espresso l’intenzione di scrivere lettere a avvocati, familiari e magistrati per ribadire la sua presunta innocenza riguardo all’omicidio dello zio Mario. Questo gesto dimostra la volontà di Bozzoli di difendersi e chiarire la sua posizione agli attori coinvolti nella vicenda legale.
Il Blitz e il Ritrovamento di Giacomo Bozzoli
La svolta nelle indagini si è verificata ieri mattina alle 5:30, quando Giacomo Bozzoli è stato intercettato e localizzato dalla Procura. Questo ha portato alla realizzazione di un blitz nelle residenze della famiglia in provincia di Brescia. Dopo una prima perquisizione senza esito, Bozzoli è stato infine trovato nel pomeriggio nascosto nel cassone di un letto matrimoniale nella sua villa a Soiano del Lago.
Prossimi Sviluppi e Possibile Interrogatorio
Non è previsto per oggi un interrogatorio nei confronti di Giacomo Bozzoli. Gli investigatori potrebbero decidere di interrogarlo nei prossimi giorni in relazione alla sua latitanza protrattasi per quasi due settimane. Resta da vedere quali sviluppi avrà la vicenda e come si evolverà la situazione giudiziaria intorno a Bozzoli.
© Copyright ANSA. Tutti i diritti riservati.