Giacomo Bozzoli, protagonista di una vicenda intricata e misteriosa, è stato trasferito dal carcere di Canton Mombello a Bollate, a causa della sua situazione critica. Vediamo come si è svolta la sua cattura e il trasferimento.
La sorveglianza a vista: una misura necessaria
Il trasferimento di Bozzoli a Bollate è stato accompagnato da particolari misure di sicurezza, tra cui la sorveglianza a vista per prevenire possibili atti autolesionistici. Questa decisione è stata presa a seguito del suo chiaro stato di sconforto al momento dell’ingresso nel carcere bresciano.
Il nascondiglio sotto il letto: la cattura del fuggitivo
Il fuggitivo è stato individuato grazie a un sistema di captazione che ha rilevato la sua presenza in provincia di Brescia. Dopo un’attenta sorveglianza delle sue proprietà e un’approfondita perquisizione nella sua casa a Soiano del Lago, Bozzoli è stato trovato nascosto nel cassone di un letto matrimoniale.
Nuovi sviluppi nella vicenda
Bozzoli, proclamandosi innocente, ha annunciato di avere un testimone austriaco che potrebbe scagionarlo dall’accusa di omicidio dello zio Mario. Inoltre, ha espresso il desiderio di rivedere il figlio di nove anni, ma al momento non ci sono state comunicazioni con la compagna.
Un interrogatorio imminente a Bollate
La prossima settimana Bozzoli sarà interrogato nel carcere di Bollate nell’ambito di un’inchiesta per procurata inosservanza della pena. Potrebbe essere chiamato a fornire chiarimenti sulla sua latitanza e su altri dettagli ancora oscuri della sua storia.
In attesa di ulteriori sviluppi, la vicenda di Giacomo Bozzoli continua a tenere banco, con nuovi dettagli che potrebbero modificare il corso degli eventi.