Fino al 23 marzo, il Teatro Mercadante di Napoli ospita la prima assoluta di “Casanova dell’infinita fuga” di Ruggero Cappuccio. Lo spettacolo offre uno sguardo profondo sulla vita di Giacomo Casanova, figura controversa e affascinante del XVIII secolo, attraverso una narrazione che unisce dramma, musica e interpretazioni vivide. Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nel mondo di un uomo che ha sempre vissuto ai margini della società, esplorando il tema della libertà e dell’amore.
Il cast e le interpretazioni
Il protagonista, Giacomo Casanova, è interpretato da Claudio Di Palma, il quale riesce a dare vita a un personaggio complesso e sfaccettato. Al suo fianco, Sonia Bergamasco offre la sua voce nel ruolo de “La straniera”, rappresentando una presenza femminile che arricchisce la trama. Insieme a loro, un ensemble di attori porta in scena vari personaggi: Emanuele Zappariello e Francesca Cercola, Viviana Curcio, Eleonora Fardella, Claudia Moroni, Gaia Piatti e vari altri, ognuno contribuendo a dipingere il mondo delle passioni e delle relazioni di Casanova.
Il giovane Casanova è interpretato da Estelle Maria Presciutti, mentre le coreografie aeree, un elemento spettacolare dello show, sono curate da FUNA. Questo aspetto coreografico aumenta il senso di libertà e di fuga, rendendo la rappresentazione visivamente accattivante e coinvolgente.
La direzione artistica e i dettagli scenici
Ruggero Cappuccio non solo ha scritto il testo, ma ha anche curato il progetto scenico, portando la sua visione artistica sul palco. I costumi, ideati da Carlo Poggioli, sono studiati nei minimi dettagli per riflettere l’estetica del periodo e il carattere dei personaggi. La musica, composta da Ivo Parlati, accompagna la narrazione e contribuisce a creare un’atmosfera avvolgente, catturando l’attenzione del pubblico.
La progettazione luci e l’aiuto regia di Nadia Baldi aggiungono ulteriori strati di emozione alla performance, rendendo ogni scena vibrante e suggestiva. L’interazione tra luci, suoni e movimento è fondamentale per portare il pubblico in un viaggio attraverso i pensieri e le paure di Casanova.
La trama e i temi esplorati
Il racconto si apre in un momento cruciale per Casanova: la notte tra il 3 e il 4 giugno 1798, quando lui, ormai in esilio, teme per la propria vita. È ospite nel castello di Dux, in Boemia, e da tredici anni ricopre il ruolo di bibliotecario per il conte di Waldestein. Cappuccio racconta che da quell’alba, segni e indizi si accumulano, avvertendo il protagonista del suo triste destino.
Il tema della morte e della vita vissuta intensamente si intrecciano nel testo, portando alla luce il contrasto tra la ricerca della libertà e il peso del passato. Casanova, icona della seduzione e della libertà, si confronta con la solitudine e la vulnerabilità, rendendo la sua storia non solo un’opera di intrattenimento, ma una riflessione profonda sulla condizione umana.
Quest’opera, attraverso la sua scrittura e le interpretazioni, porta a esplorare la filosofia della vita di Casanova, che, nonostante le sue avventure e conquiste, vive nel timore dell’inevitabile. La messa in scena si configura come un modo per rivisitare il mito di un personaggio che continua a influenzare la cultura e la letteratura, fornendo una nuova interpretazione dell’infinita fuga di Giacomo Casanova.