Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana, si prepara per un’importante visita in Giappone, un Paese che, nonostante la distanza geografica, condivide con l’Italia sfide economiche e sociali significative. Entrambi i Paesi si trovano ad affrontare un preoccupante invecchiamento della popolazione e tensioni legate a dazi commerciali provocati dall’amministrazione Trump. La visita rappresenta un’opportunità per rafforzare i legami politici e commerciali, affrontando le sfide comuni.
La visita di Sergio Mattarella in Giappone
Oggi, il presidente Mattarella è atterrato a Tokyo, dove ha inizio una serie di incontri ufficiali che lo porteranno anche a Kyoto e Hiroshima. Questa visita, attesa da tempo e rimandata in diverse occasioni, è la prima di un presidente italiano dal 2009, quando Giorgio Napolitano incontrò l’imperatore Akihito. La ricezione da parte dell’attuale imperatore Naruhito ha grande rilevanza simbolica, in quanto segna una tappa importante nell’affermazione delle relazioni tra i due Paesi. Da tempo, al Quirinale si lavorava per “colmare una lacuna” nelle relazioni diplomatiche con Tokyo, valorizzando i recenti sviluppi nei rapporti politici e le crescenti interazioni commerciali.
Durante il soggiorno, Mattarella avrà modo di discutere con diverse autorità giapponesi, sottolineando quanto sia forte il legame tra Italia e Giappone. Anche se le date degli incontri sono state complesse da coordinare, l’importanza strategica e commerciale di questo viaggio non può essere sottovalutata. Negli ultimi due anni, le interazioni tra Roma e Tokyo hanno visto un’accelerazione, con scambi e collaborazioni crescenti non solo sul piano commerciale, ma anche in ambito politico.
Tensioni commerciali e il timore dei dazi
Il tema dei dazi americani sarà un argomento cruciale nei colloqui tra Mattarella e il primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba. La questione non coinvolge solo l’Unione Europea ma ha ripercussioni dirette anche su Giappone e Italia, entrambi interessati a evitare impatti negativi sui loro settori industriali. Recentemente, il ministro giapponese degli Esteri, Takeshi Iwaya, ha espresso la necessità di esenzioni per il Giappone dai dazi su acciaio e alluminio imposti da Trump, in un clima di crescente preoccupazione.
Se tali misure dovessero concretizzarsi, Tokyo rischierebbe di affrontare tariffe elevate, simili a quelle previste per l’Italia, dove il settore metalmeccanico è già sotto pressione. La situazione attuale si presenta quindi come una vera e propria “spada di Damocle” sul già fragile equilibrio economico internazionale. Mattarella è destinato a chiarire come questi temi saranno al centro della cooperazione tra i due Paesi, con l’obiettivo di sviluppare strategie comuni per fronteggiare l’aggressività commerciale americana.
Alleanze strategiche e cooperazione militare
La visita di Mattarella non si limita solo agli aspetti commerciali: include anche la valorizzazione delle alleanze con gli Stati Uniti. L’Italia e il Giappone, pur in posizioni geografiche distanti, sono visti dagli Stati Uniti come alleati strategici di fondamentale importanza. Il Giappone, a questo proposito, ha adottato una posizione attiva nel cercare di stabilizzare le relazioni con Washington, in una fase delicata, segnata da tensioni geopolitiche con la Cina e le provocazioni della Corea del Nord.
Uno dei punti salienti della cooperazione riguarderà il progetto per la creazione di un caccia di sesta generazione, in cui Giappone, Italia e Gran Bretagna collaborano. Questa iniziativa riflette un impegno congiunto nella difesa e nella tecnologia, in un contesto internazionale in cui la sicurezza rappresenta una priorità crescente. Infine, la visita a Hiroshima avrà un forte significato simbolico, poiché Mattarella incontrerà alcuni sopravvissuti alla bomba atomica del 1945, richiamando alla memoria le conseguenze devastanti del conflitto e l’importanza di lavorare insieme per costruire un futuro di pace e cooperazione.