Claudio Gubitosi, fondatore del Giffoni Film Festival, ha pubblicato una lunga lettera aperta in risposta alle recenti dichiarazioni del senatore Antonio Iannone. L’argomento centrale riguarda la riduzione dei fondi destinati al festival, un tema che ha suscitato grande preoccupazione non solo tra gli organizzatori ma anche tra i sostenitori dell’iniziativa culturale. Con una serie di affermazioni decise, Gubitosi cerca di chiarire la propria posizione e quella del festival, sottolineando l’importanza del Giffoni come punto di riferimento culturale e sociale.
La riduzione dei fondi: una critica ben motivata
La situazione attuale del festival
Nella sua lettera, Gubitosi parte dalla cronaca della vicenda che ha portato alla riduzione dei finanziamenti del Ministero della Cultura, guidato dal ministro Gennaro Sangiuliano. Secondo Gubitosi, decisioni cruciali sono state assunte in modo tardivo e poco appropriato, generando una situazione di crisi per il festival. Il fondatore sottolinea che la scelta di rendere pubblica la difficoltà economica del Giffoni non è stata facile, ma necessaria, considerando la rilevanza che l’evento ha a livello nazionale e internazionale.
L’assegnazione di fondi, notoriamente scarsa rispetto all’impatto economico e culturale del festival, ha costretto Gubitosi a esporsi pubblicamente. La sua critica si rivolge direttamente al governo per il modo in cui sono state gestite le risorse, insistendo sul fatto che se il ministero avesse attuato i provvedimenti con anticipo, la situazione avrebbe potuto essere gestita diversamente. Il messaggio è chiaro: non è giusto puntare il dito contro chi subisce una decisione sbagliata.
Il supporto della comunitÃ
Gubitosi evidenzia l’impressionante sostegno ricevuto dalla comunità locale e non solo. Inizialmente preso alla sprovvista dall’onda di solidarietà , ha ricevuto migliaia di messaggi di incoraggiamento da parte di cittadini e sostenitori del festival, diversi dei quali hanno proposto di sottoscrivere fondi per coprire la mancanza di sostegno. Gubitosi ha declinato tali offerte, rimarcando l’esistenza di diritti e doveri che devono essere riconosciuti, evidenziando l’importanza della responsabilità delle istituzioni.
Impatto sociale ed economico del Giffoni Film Festival
Un progetto che genera valore
Il Giffoni Film Festival non è solo un evento di intrattenimento, ma un complesso progetto culturale che coinvolge oltre cinquecento attività durante tutto l’anno. Gubitosi mette in luce come il festival rappresenti un’eccezionale opportunità di lavoro per centinaia di persone e aziende sul territorio, generando un valore economico significativo per l’intera regione. Il festival ha una lunghissima tradizione e un’ottima reputazione, che attrae partecipanti e turisti e conferma Giffoni come una delle manifestazioni più importanti nel panorama culturale italiano.
L’analisi condotta dal Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, il NUVAP, ha confermato la qualità e l’affidabilità della programmazione del festival, occorrenza che ha contribuito, soprattutto durante la presidenza Meloni, a valorizzare ulteriormente l’importanza del Giffoni. La gestione di investimenti di oltre 150 milioni di euro, provenienti da fondi europei, statali e regionali, ha dato vita a infrastrutture cruciali per il festival.
Il taglio dei fondi: un rischio concreto
Gubitosi ammonisce che ogni riduzione delle risorse economiche mette a repentaglio non solo la sopravvivenza del festival, ma il futuro stesso della cultura cinematografica per i giovani. A suo avviso, minacciare la capacità del Giffoni di creare contenuti significativi non è solo un danno per l’ente stesso, ma una perdita per l’intera comunità e per il panorama culturale italiano. Il festival rappresenta un’opportunità unica di crescita e formazione per le giovani generazioni.
Le richieste e le prospettive future
Un dialogo necessario
Nella parte finale della lettera, Gubitosi esprime la sua disponibilità a un confronto diretto con il ministro Sangiuliano. Ribadisce che il finanziamento di 950 mila euro da parte del Ministero rappresenta solo il 14% del bilancio totale del festival, un contributo che da solo non basta a garantire la continuità di un progetto così vasto e impegnativo. Il suo auspicio è che ci sia un ripensamento da parte del governo riguardo la distribuzione delle risorse ai festival e agli eventi culturali, in particolare al Giffoni.
Il messaggio finale di Gubitosi è chiaro: continuerà la sua battaglia per il festival, rimanendo attivo e presente presso il Ministero della Cultura fino a quando il governo non deciderà di riconsiderare le attuali riuscite. Il festival, secondo Gubitosi, non può e non deve essere depotenziato in un momento in cui la cultura ha più bisogno di sostegno che mai.