Il viaggio di Giorgia Meloni in Cina si conclude a Shanghai, un centro economico cruciale per le aziende italiane che operano nel mercato cinese. Questa missione di quattro giorni è stata una delle più lunghe dall’inizio del suo mandato come presidente del Consiglio. Meloni si prepara a proseguire verso Parigi, dove parteciperà a un evento olimpico insieme alla figlia Ginevra, dopo aver stretto relazioni significative a Shanghai.
Incontro finale a Shanghai: un passo verso la cooperazione
Il meeting con Chen Jining
Nella mattina di oggi, mentre a Roma era ancora notte, Meloni ha concluso la sua visita a Shanghai con un incontro istituzionale chiave. Ha incontrato il segretario del Partito Comunista Cinese della municipalità , Chen Jining, figura di spicco nell’ambito politico cinese destinato a salire nei ranghi del PCC. Shanghai, storicamente il luogo di nascita del partito nel 1921, assume un’importanza strategica nella politica e nell’economia cinese. Durante il colloquio, Jining ha evidenziato la crescita delle relazioni commerciali tra le due nazioni, sottolineando l’importanza di questo incontro per incentivare ulteriormente la cooperazione.
Obiettivi della missione
La missione a Shanghai era parte di una strategia più ampia, con l’intento di favorire la cooperazione economica tra Italia e Cina. Meloni ha voluto rafforzare i legami culturali, scientifici e commerciali, cercando di ricucire i rapporti dopo le tensioni create dall’uscita dell’Italia dalla Belt and Road Initiative. La premier ha affermato che Shanghai è un punto nevralgico essenziale, non solo per gli affari, ma anche per il fashion e l’innovazione. Dare impulso a questa cooperazione è cruciale per il futuro del business italiano in Cina.
L’importanza economica di Shanghai per l’Italia
I dati sugli scambi commerciali
Shanghai riveste un ruolo fondamentale per le aziende italiane: i numeri parlano chiaro. Durante l’incontro, Jining ha rivelato che quasi 1.200 imprese italiane hanno sede nella città lungo il fiume Huangpu, che accoglie oltre 26 milioni di abitanti. Questo statisticamente rappresenta circa il 20% dell’intero scambio commerciale tra Cina e Italia, un dato che mette in luce quanto siano vitali le relazioni commerciali con questa metropoli.
L’impatto delle aziende italiane
Le imprese italiane che operano a Shanghai hanno dato un contributo significativo allo sviluppo della città e dell’economia cinese nel suo complesso. Meloni ha messo in risalto l’importanza di sostenere tali investimenti, garantendo un supporto alle aziende italiane che operano in questo mercato. Il gemellaggio tra Milano e Shanghai, avviato nel 1979, è un esempio emblematico di cooperazione che ha portato a risultati tangibili nel tempo, scambi culturali e commerciali proficui.
Il futuro dei rapporti Italia-Cina: nuove strategie
Ristrutturazione del piano strategico
Meloni ha annunciato la necessità di aggiornare il piano strategico del 2004, sottolineando che l’uscita dalla Via della Seta non comprometterà i legami economici con la Cina. Al contrario, esprime la fiducia che le aziende italiane possano prosperare senza le restrizioni imposte dalla Belt and Road Initiative, evidenziando che ci sono opportunità per fare affari in modo più efficace anche al di fuori di questa rete.
Osservazioni sulla bilancia commerciale
Nel 2022, la bilancia commerciale tra Italia e Cina mostrava un disavanzo significativo di 41 miliardi di euro. Meloni ha sottolineato la necessità di adottare un nuovo approccio per migliorare questa situazione, auspicando che i futuri scambi possano essere più equilibrati. Il compito sarà arduo, dato il delicato equilibrio delle relazioni internazionali, ma sarà cruciale per il progresso delle interazioni economiche bilaterali.
La missione a Shanghai ha quindi rappresentato un tassello significativo della politica estera italiana, colmando il divario e ripristinando legami vitali tra Italia e Cina in una fase di transizione politica e commerciale.