La visita della presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni in Cina rappresenta un importante passo verso la ristrutturazione delle relazioni economiche tra Italia e Cina. Lo sfondo della Grande Sala del Popolo, un simbolo del potere comunista cinese, conferisce ulteriore rilevanza a un incontro che mira a rafforzare il partenariato tra i due Paesi. Mentre si prepara a firmare un Piano triennale d’azione, Meloni ribadisce l’importanza di un mercato libero, ma anche giusto e equo, per le future cooperazioni commerciali.
L’incontro con Li Qiang: aperture e promesse di bilaterale
Celebrazione dell’arrivo della premier
L’arrivo di Giorgia Meloni in Cina è stato accolto con una cerimonia ufficiale che ha visto le forze armate schierate in alta uniforme per conferire il giusto risalto all’importante visita. Meloni, insieme al primo ministro Li Qiang, si è diretta verso la sala principale per firmare il Piano triennale d’azione, una manifestazione concreta del desiderio di approfondire la cooperazione economica tra Italia e Cina. Questo Piano segna un rinnovamento del partenariato strategico stabilito nel 2004 e prevede la firma di sei accordi, tra cui protocolli e memorandum.
Il Piano triennale, come affermato da Meloni, include un capitolo dedicato all’Industria, con specifico riferimento al settore delle auto elettriche e delle energie rinnovabili. Questa attenzione al settore automobilistico è particolarmente significativa, in considerazione dell’intesa tra Stellantis e il produttore cinese Leapmotor, un passo che potrebbe portare a una sinergia proficua nel comparto delle nuove tecnologie.
Il confronto sugli investimenti e le asimmetrie commerciali
Durante il colloquio, Meloni ha evidenziato il divario attuale tra gli investimenti italiani in Cina e quelli cinesi in Italia, sottolineando che gli investimenti provenienti dalla Cina costituiscono solo un terzo di quelli diretti verso la Cina. Un dato che evidenzia l’esistenza di un forte squilibrio, e che Meloni si propone di colmare in maniera equa. Le sue parole evidenziano la necessità di un aggiustamento nelle relazioni commerciali, auspicando che il volume degli scambi, attualmente in crescita e pari a circa 67 miliardi di euro, possa diventare più bilanciato.
Li Qiang ha risposto rimarcando la volontà della Cina di aprire ulteriormente le sue porte alle aziende italiane. Ha parlato dell’importanza di creare un ambiente economico stabile e trasparente, necessità che implica un approccio sincero e onesto nelle relazioni diplomatiche. Il premier cinese ha richiamato l’attenzione sulla cooperazione che deve ispirarsi allo “spirito della via della Seta,” evidenziando il desiderio di avviare un nuovo capitolo nelle relazioni tra i due Paesi.
La questione delle tensioni internazionali
Contesto geopolitico e le implicazioni per Italia e Cina
Mentre si discute di economia, sullo sfondo permane un clima di tensione internazionale che influisce sulla trattativa. Meloni, durante il Business Forum Italia-Cina, ha sollevato il tema del conflitto in Ucraina e delle aggressioni russe, richiamandosi a una situazione che sta creando fratture nel sistema internazionale. Gli sviluppi in Ucraina pesano sulle discussioni future, in particolare con Xi Jinping, e pongono interrogativi non solo sul commercio ma anche sulla stabilità generale delle relazioni tra i Paesi.
La premier ha menzionato il conflitto in Medio Oriente, le tensioni nel Mar Rosso e l’instabilità crescente in Africa. Questi temi evidenziano la fragilità dell’ordine internazionale, minacciato da crisi che possono avere ripercussioni sulla sicurezza economica globale. Meloni ha messo in evidenza il rischio di un deterioramento dell’integrazione economica mondiale se le tensioni non saranno gestite adeguatamente.
Il dialogo con Xi Jinping e le aspettative future
L’incontro previsto con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping rappresenta uno dei momenti cruciali della missione di Meloni. Attesa per un dialogo che potrebbe affrontare anche le questioni dei dazi sulle auto elettriche, uno dei principali punti di attrito tra Italia e Cina, la premier italiana dovrà navigare tra opportunità economiche e preoccupazioni geopolitiche.
Meloni ha concluso il suo discorso sottolineando la lungi durata del rapporto tra Italia e Cina e ha espresso la determinazione ad affrontare le sfide future con concretezza e rispetto reciproco. La presenza di circa cento imprese italiane all’evento dimostra l’interesse del settore privato verso questa nuova fase di cooperazione, evidenziando un futuro potenzialmente promettente per i rapporti bilaterali.