Giornata di celebrazione per i vini biodinamici alla presentazione della guida Slow Wine 2025 a Milano

Milano ha ospitato la presentazione della guida Slow Wine 2025, evidenziando l’importanza della sostenibilità e premiando cantine biodinamiche per il loro impegno nella qualità e responsabilità sociale.
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Giornata di celebrazione per i vini biodinamici alla presentazione della guida Slow Wine 2025 a Milano - (Credit: www.agenfood.it)

Milano ha ospitato un evento di grande rilevanza per il settore vitivinicolo il 19 ottobre scorso, quando si è svolta la presentazione della guida Slow Wine 2025. La manifestazione, avvenuta presso Superstudio Maxi, ha visto la partecipazione di trentasei cantine a marchio Demeter e ventiquattro vini di eccellenza selezionati. Demeter Italia è stata partner ufficiale all’evento e il direttore Giovanni Buccheri ha sottolineato l’importanza della qualità e della sostenibilità nel settore della produzione vinicola.

Il ruolo di Demeter Italia nella presentazione della guida

Demeter Italia, nota per la sua certificazione nell’agricoltura biodinamica, ha confermato il suo impegno verso pratiche sostenibili e una produzione rispettosa dell’ambiente partecipando attivamente alla presentazione della guida Slow Wine. Buccheri ha aperto l’evento con un discorso che ha messo in risalto il significato di “pensare Slow“. Secondo lui, adottare un approccio meditativo e attento alla produzione rappresenta una chiave per migliorare la qualità del vino, rispettando nel contempo i delicati equilibri ecologici. Questo è in linea con la missione di Demeter, che cerca di educare e promuovere la biodinamica attraverso metodologie sostenibili e attente all’ambiente.

Quest’anno, tra le 24 cantine selezionate come Top Wine, si trovano numerosi produttori biodinamici, segno di un crescente riconoscimento del valore dei vini biodinamici da parte del mercato e dei consumatori. Buccheri ha espresso soddisfazione per i traguardi raggiunti, evidenziando anche l’importanza della conoscenza e della pratica in agricoltura, per una produzione più responsabile e consapevole. La presenza crescente delle cantine biodinamiche nella guida Slow Wine rappresenta una testimonianza chiara della loro rilevanza e qualità nel panorama vitivinicolo italiano.

I premi assegnati durante l’evento

Durante la cerimonia di presentazione, Buccheri ha consegnato il “Premio vitalità del suolo” alla cantina Les Granges di Nus, in Valle d’Aosta. Questo riconoscimento è un tributo all’impegno della cantina per pratiche agricole sostenibili, un lavoro che continua anche dopo la recente scomparsa del fondatore, Gualtiero Crea. Buccheri ha sottolineato che questo premio celebra non solo la qualità del suolo e della vite, ma anche l’importanza di un approccio rispettoso della natura e delle tradizioni locali.

Les Granges ha adottato le pratiche biodinamiche dal 2012, enfatizzando la qualità dei vini e la fertilità del terreno. Il premio consente di riconoscere gli sforzi dei produttori che si dedicano a metodi di coltivazione che tutelano il suolo e promuovono la biodiversità. Inoltre, la scelta di Dornach, in Svizzera, come meta del viaggio premio è simbolica, poiché il luogo è associato ai principi di Rudolf Steiner, fondatore della biodinamica e della Società Antroposofica.

Il riconoscimento alla solidarietà in viticoltura

Un altro momento significativo dell’evento è stata la consegna del “Premio Slow Wine Coalition alla solidarietà” a Bergianti Vini – Terrevive di Carpi. Gli imprenditori Simona Zerbinati e Gianluca Bergianti rappresentano un modello di sinergia tra produzione agricola e responsabilità sociale. Attraverso la loro cooperativa “Il Fermento“, hanno avviato iniziative di inclusione per persone svantaggiate, dimostrando che la viticoltura può essere un veicolo di crescita sociale.

Il premio riconosce l’approccio non interventista degli imprenditori e il loro ruolo nel modificare la percezione del Lambrusco, un vino emblematico della tradizione italiana. La loro visione ha stimolato una comunità di produttori e appassionati, promuovendo nuove pratiche e offrendo opportunità di lavoro e formazione. Questo esempio evidenzia come la comunità vitivinicola possa integrarsi con valori sociali, rendendo la viticoltura non solo un’attività economica, ma anche un elemento di coesione e cambiamento positivo nella società.

Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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