Oggi, 5 febbraio, si celebra la dodicesima edizione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Questo evento funge da spunto per istituzioni, aziende e cittadini, che possono riflettere sui progressi nella lotta contro lo spreco alimentare e sulle sfide future. L’obiettivo di ridurre gli sprechi lungo l’intera filiera agroalimentare, dalla produzione fino al consumo domestico, è un punto centrale nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Un fenomeno in aumento: i dati sullo spreco alimentare in Italia
Recenti studi hanno evidenziato un trend preoccupante: gli italiani gettano in media 683,3 grammi di cibo a testa alla settimana, un aumento del 46% rispetto all’anno scorso, secondo il report Waste Watcher 2024. Questa realtà colloca l’Italia tra i paesi meno virtuosi d’Europa in termini di gestione dei rifiuti alimentari. I dati rivelano che il problema dello spreco è particolarmente accentuato nelle famiglie che risiedono nel Sud del Paese, in comuni più piccoli e nelle case senza figli.
Un elemento chiave evidenziato nel report riguarda le abitudini di consumo: poco più di un terzo degli italiani dimentica il cibo in dispensa o in frigorifero e solo il 23% si dedica alla pianificazione settimanale dei pasti. Inoltre, il 75% degli intervistati mostra una certa resistenza nel mettere a frutto gli avanzi in modo creativo. Queste statistiche suggeriscono che una maggiore consapevolezza e migliore organizzazione alimentare potrebbero fare una grande differenza.
L’intervento di PlanEat: come la startup combatte il problema
PlanEat è una startup che si è posta l’obiettivo di combattere lo spreco alimentare attraverso un servizio innovativo. Propone kit di ingredienti freschi, già pesati, lavati e porzionati, in modo da facilitare la preparazione di piatti senza sprechi. Negli ultimi mesi, PlanEat ha sviluppato un sistema di contatori che consente agli utenti di monitorare il loro impatto positivo sul pianeta. Questi contatori, certificati dal Dipartimento Economics and Management dell’Università di Pavia, offrono dati aggiornati quotidianamente grazie a un algoritmo dedicato, calcolando il risparmio di cibo a livello aggregato.
Fino ad oggi, la piattaforma ha permesso di “salvare” 83 tonnellate di cibo, riducendo le emissioni di 211 tonnellate di CO2 e preservando 48 milioni di litri d’acqua. Mantenere la tracciabilità di tutto il cibo acquistato attraverso PlanEat è fondamentale per garantire che ogni ingrediente utilizzato non venga sprecato.
I dettagli sul salvataggio di risorse: risparmio di CO2, acqua e terreno
Il modello di risparmio messo in atto da PlanEat si basa sull’assicurazione che il cibo ordinato non venga mai sprecato. Questo approccio è alimentato da una pianificazione attenta e dalla prenotazione anticipata degli ingredienti, che vengono forniti nelle quantità esatte per soddisfare le esigenze degli utenti. Ogni area del laboratorio di Casarile è equipaggiata per ottimizzare la produzione e ridurre eventuali sprechi, grazie all’uso di sistemi tecnologici avanzati.
Nei vari spazi, dall’area di preparazione alla porzionatura, la digitalizzazione dei processi consente di mantenere un controllo accurato delle forniture, ottimizzando gli acquisti giornalieri. Parte di questa programmazione strategica include sistemi di check e controllo dove gli ordini vengono verificati prima della consegna. Il monitoraggio continuo delle materie prime garantisce che ogni preparazione sia effettuata senza eccessi.
Il futuro del servizio Planeat: contenitori riutilizzabili e riduzione degli sprechi
Per affrontare il problema degli imballaggi monouso, PlanEat ha sviluppato il Piano Planeat Pack. A partire dal 2024, tutte le spese effettuate dai lavoratori delle aziende che aderiscono al servizio riceveranno i pasti in contenitori riutilizzabili, eliminando l’uso di confezioni compostabili. Questi contenitori possono contenere cibo per più di 200 volte, riducendo significativamente gli sprechi derivanti dalle confezioni.
Alla luce dell’importanza di migliorare la raccolta differenziata e la sostenibilità, PlanEat investe costantemente in nuove soluzioni che possano contribuire alla transizione verso pratiche alimentari più responsabili, mirando a promuovere sia la qualità del cibo sia la riduzione degli sprechi.
L’approccio innovativo di PlanEat: dal delivery alla ristorazione
Sin dall’ingresso nel mercato della ristorazione nel 2022, PlanEat ha applicato il proprio modello di business anche per le aziende. Questo approccio si basa sul principio del delivery “slow and conscious”, volto ad affrontare sia i costi elevati della pausa pranzo, sia il desiderio di pratiche più sostenibili. La startup ha costruito relazioni con diverse aziende per garantire un sistema di ordini pianificati, che permette di ridurre non solo il costo del cibo, ma anche l’impatto ambientale associato alla consegna.
I dipendenti delle aziende partner sono invitati ad effettuare gli ordini con un giorno di anticipo, il che consente a PlanEat di preparare solo la quantità di pasti necessaria. Questa pianificazione si traduce in un uso più efficiente delle risorse e in una significativa riduzione dei consumi e dei costi.
La realtà di PlanEat: un passo verso il futuro della sostenibilità alimentare
Fondato nel 2020, il progetto PlanEat si inserisce in un contesto globale sempre più orientato verso la sostenibilità e l’ottimizzazione delle risorse alimentari. Il servizio mira a fornire a famiglie, single e aziende la possibilità di acquistare ingredienti freschi e di qualità, preparati nelle giuste dosi per combattere gli sprechi.
Con un’ampia offerta di piatti, dalle ricette tradizionali a quelle vegetariane, PlanEat si impegna a garantire un’alimentazione equilibrata e una gestione consapevole degli alimenti. Grazie a un sistema che traccia le preferenze degli utenti, è in grado di adeguare le quantità fornite, contribuendo così a un consumo più responsabile.
Ultimo aggiornamento il 5 Febbraio 2025 da Laura Rossi