Giorno di tensioni e polemiche: l'appello di Hamas e le nuove operazioni militari a Gaza

Giorno di tensioni e polemiche: l’appello di Hamas e le nuove operazioni militari a Gaza

Tensioni crescenti nella Striscia di Gaza: Hamas mobilita le forze contro il controverso piano di Trump per il trasferimento dei palestinesi, mentre le operazioni militari israeliane causano oltre mille morti.
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Giorno di tensioni e polemiche: l'appello di Hamas e le nuove operazioni militari a Gaza - Gaeta.it

La situazione nella Striscia di Gaza è nuovamente al centro dell’attenzione internazionale, dopo l’annuncio di piani controversi da parte dell’amministrazione Trump. L’esponente di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha lanciato un appello per mobilitare tutte le forze disponibili contro ciò che definisce un piano “scellerato“, mirato a trasferire due milioni di palestinesi dalla loro terra. Intanto, le operazioni militari israeliane continuano a mietere vittime, con oltre mille morti solo negli ultimi giorni.

L’appello di Hamas contro il piano di trasferimento

Sami Abu Zuhri ha espresso, in una nota riportata dal Guardian, la sua preoccupazione per le conseguenze del piano del presidente Trump. Secondo il portavoce di Hamas, è responsabilità di chiunque può farlo intervenire per contrastare un’operazione che, a suo dire, combina violenza e carestia. Ha esortato i militanti di ogni parte del mondo a mobilitarsi. “Non negate un esplosivo, un proiettile, un coltello o una pietra“, ha detto Abu Zuhri, invitando a rompere il silenzio di fronte a questa minaccia.

Il piano, che era stato delineato a marzo, prevede il trasferimento dell’intera popolazione di Gaza, con successiva proposta di ricostruzione dell’enclave palestinese per trasformarla in una destinazione turistica sul Mediterraneo. Tuttavia, il leader americano ha poi affermato che nessun palestinese sarà costretto ad abbandonare la propria casa. Nonostante queste rassicurazioni, molti continuano a percepire la proposta come una forma di pulizia etnica.

Bilancio delle vittime: oltre mille morti nell’ultima offensiva

Il Ministero della Salute di Gaza ha reso noto che il numero di vittime dall’inizio dell’operazione militare israeliana il 18 marzo ha superato le mille unità, con un bilancio attuale di 1.001 morti. Solo nelle ultime 48 ore, 80 persone sono state uccise. Questa offensiva è parte di un conflitto più ampio che ha avuto un impatto devastante, con un totale di 50.357 morti dal 7 ottobre 2023. I dati sono allarmanti e confermano la gravità della crisi umanitaria in corso nella regione.

Operazioni militari a Rafah e nuova evacuazione

In previsione di nuove operazioni, il portavoce delle Forze di Difesa israeliane , Avichay Adraee, ha ordinato l’evacuazione di diversi distretti di Rafah, situata nel sud della Striscia di Gaza. La notizia è stata diffusa attraverso il social media ‘X‘. Intanto, un attacco aereo nella zona di Abasan, periferia di Khan Younis, ha causato la morte di tre palestinesi. Le notizie di ulteriori bombardamenti accrescono l’ansia tra la popolazione, già provata dalla situazione.

Qatargate e arresti legati a Netanyahu

Parallelamente alle tensioni sul fronte militare, la polizia israeliana ha eseguito arresti di Yonatan Urich ed Eli Feldstein, due importanti collaboratori di Benjamin Netanyahu, nell’ambito dell’inchiesta ‘Qatargate‘. Le forze dell’ordine israeliane stanno indagando su presunti legami illeciti tra alti funzionari del governo e il Qatar. La procuratrice generale di Israele, Gali Baharav-Miara, ha richiesto che Netanyahu venga convocato a testimoniare riguardo al caso, sottolineando l’importanza delle indagini in corso.

Riflessioni sulla nomina del nuovo capo dello Shin Bet

Infine, sul fronte della sicurezza interna, si parla della possibile nomina di Eli Sharvit, ex comandante della Marina, come nuovo capo dello Shin Bet. Tuttavia, secondo quanto riportano varie fonti, Netanyahu starebbe ora considerando alternative a causa dei dubbi espressi dal suo entourage sulla partecipazione di Sharvit a proteste contro le riforme giudiziarie. La situazione è complessa, poiché pur essendo stato scelto per la sua esperienza, il suo passato politico sembra ora destare preoccupazioni nel contesto attuale.

Il clima generale è teso, tra appelli alla rivolta e continue operazioni militari, con una popolazione civile che sopporta le conseguenze di un conflitto prolungato. La comunità internazionale osserva con attenzione, mentre il futuro della Striscia di Gaza resta incerto.

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