Un’indagine condotta dall’Università Iulm su incarico della Società Italiana di Andrologia ha messo in luce le resistenze culturali nei giovani maschi italiani nei confronti della prevenzione andrologica e delle cure specifiche. Questa ricerca si è svolta in occasione del convegno ‘S3 – Salute Sessuale Sia‘, tenutosi a Milano nei giorni 12 e 13 dicembre, fornendo spunti significativi sulle sfide attuali legate alla salute maschile. Mauro Ferraresi, professore di Sociologia della comunicazione all’Università Iulm, ha illustrato i risultati, indicando come la cultura maschile in Italia influisca sull’atteggiamento dei giovani nei confronti della salute sessuale.
La cultura maschile e i blocchi nella prevenzione
Il professor Ferraresi ha evidenziato la presenza di numerosi blocchi culturali che influenzano le scelte dei giovani maschi riguardo alla salute andrologica. Questi blocchi sono il risultato di una cultura che spesso stigmatizza la ricerca di aiuto medico, legando la virilità all’idea di auto-sufficienza. In questo contesto, molti giovani maschi tendono ad evitare di rivolgersi a specialisti, preferendo cercare informazioni su internet, in particolare attraverso “dottor Google”.
Questo fenomeno è preoccupante, poiché potrebbe portare a un aggravamento di problemi di salute che, se affrontati tempestivamente, potrebbero essere risolti con più facilità. La ricerca ha fatto emergere che i giovani sono spesso inconsapevoli dei benefici che potrebbero trarre da un consulto medico, sia dal punto di vista fisico sia psicologico. L’idea che visitare un medico possa migliorare la propria vita e la propria vita sessuale deve essere ribadita con forza.
Le conseguenze del non curarsi
Non affrontare i problemi andrologici può portare a conseguenze ben più gravi nel lungo termine. La mancata prevenzione e cura può tradursi in problematiche come disfunzioni erettili, infertilità e altre condizioni che colpiscono il benessere generale. I dati della ricerca mostrano che la consapevolezza riguardo a queste problematiche è insufficiente tra i giovani, i quali tendono a sottovalutare l’importanza di una visita specialistica. È essenziale, quindi, promuovere una comunicazione efficace e accessibile che parli direttamente a questa fascia di popolazione.
Inoltre, affrontare la salute andrologica non riguarda solo il singolo individuo, ma ha riflessi anche sulle relazioni, sull’autostima e sul benessere psicologico complessivo. Il professor Ferraresi ha sottolineato come lo stigma circostante impedisca molti giovani dal ricevere un aiuto qualificato, e questo può generare un circolo vizioso di isolamento e malessere.
Strumenti per superare i blocchi culturali
Nel corso del convegno, si è discusso anche di soluzioni pratiche per affrontare questi blocchi culturali. Ferraresi ha enfatizzato l’importanza di campagne informative mirate, che possano educare i giovani sull’importanza della salute andrologica. In questo contesto, potrebbe risultare utile utilizzare i social media e altre piattaforme digitali frequentate dai giovani per diffondere messaggi chiari e rassicuranti.
Educare i giovani a riconoscere i segnali del proprio corpo e a sentirsi autorizzati a cercare aiuto è un passo importante. Non si tratta solo di fornire informazioni, ma di creare un cambiamento culturale che renda la salute sessuale una priorità. Anche il supporto di figure pubbliche e influencer può giocare un ruolo cruciale nel rendere più accettabile il tema della salute andrologica tra i giovani, abbattendo i tabù e le paure.
Un cammino verso la consapevolezza
La ricerca avviata dall’Università Iulm rappresenta un primo passo nel lungo cammino verso una maggiore sensibilizzazione. Sebbene non ci siano risposte definitive in merito ai tempi di cambiamento, i dati raccolti mostrano un interesse crescente da parte dei giovani uomini nel parlare della salute andrologica. È fondamentale continuare a promuovere questo dialogo, affinché si possa passare da una cultura del silenzio a una di apertura e proattività.
Questo processo richiederà tempo, ma sono già visibili segni positivi che indicano una crescente attenzione verso questo tema, il che è incoraggiante e rappresenta una base solida su cui costruire in futuro. La salute andrologica non può più essere considerata un argomento tabù, ma deve essere parte integrante del discorso sulla salute e il benessere maschile.
Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina