Un’operazione congiunta della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano ha portato alla tutela di cinque bambini, di età compresa tra uno e sei anni, rinvenuti in una situazione di degrado e abbandono. Questa vicenda mette in luce non solo le condizioni in cui vivono alcuni minori, ma anche l’importante ruolo delle istituzioni nel garantire la loro sicurezza e protezione.
Situazione di degrado in un campo nomadi
Scoperta dei bambini e condizioni di vita
Nel corso di un’operazione di controllo in un campo nomadi a Quarto Oggiaro, gli agenti hanno trovato un bambino e quattro bambine, senza documenti e in condizioni igieniche critiche. I piccoli vivevano in una baracca fatiscente, priva di corrente elettrica e servizi igienici adeguati, esponendo la loro salute e sicurezza a gravi rischi. La baracca presentava segni evidenti di degrado, con una presenza elevata di sporcizia e mancanza di beni di prima necessità.
I bambini erano affidati a una donna romena di 45 anni, che ha dichiarato di provvedere al loro sostentamento chiedendo l’elemosina. Ha spiegato che i piccoli le erano stati affidati da genitori impossibilitati a prendersi cura di loro a causa di varie circostanze, tra cui la detenzione in istituti penali o soggiorni all’estero. Questa situazione ha destato preoccupazione tra le forze dell’ordine, che si sono immediatamente attivate per capire la provenienza e la condizione di questi minori.
Intervento della polizia e coordinamento con autorità competenti
Decisione di collocamento in struttura protetta
Dopo aver ricostruito, seppur parzialmente, la storia dei bambini, la Polizia di Stato, sotto il coordinamento della Procura per i Minorenni, ha preso la decisione di collocarli in una struttura protetta per tutelarne il benessere psicofisico. Questo intervento si è reso necessario per garantire un cambio di vita radicale e la protezione dei piccoli da ulteriori rischi. Il Pronto Intervento Minori del Comune di Milano ha svolto un ruolo chiave nella individuazione di comunità disponibili ad accogliere i bambini.
In meno di 24 ore, le autorità hanno stabilito un piano di accoglienza per i bambini, dando priorità alla loro sicurezza e salute. Gli operatori sociali e gli agenti si sono dimostrati operativi e rapidi nel mettere in atto le misure necessarie per affrontare questa difficile situazione.
La salvaguardia dei minori e il processo di recupero
Trasferimento e assistenza sanitaria
Nella giornata stessa della scoperta, gli agenti della Polizia, con il supporto del Pronto Intervento Minori del Comune di Milano e della Polizia Locale, hanno rintracciato i bambini in un parco, a poca distanza dal campo nomadi. I piccoli, in condizioni di estrema sporcizia e precarietà, stavano cercando riparo sotto un albero. Questa situazione ha sollecitato le forze dell’ordine a garantire una rapida assistenza per la loro incolumità.
Conscie dei potenziali rischi fisici e psicologici, le autorità hanno deciso di portarli immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale Sacco. Qui, i medici hanno effettuato una visita completa per valutare le condizioni di salute dei minori e accertarsi che non vi fossero ulteriori complicazioni legate all’ambiente insalubre in cui avevano vissuto. Successivamente, sono stati trasferiti in comunità idonee, dove riceveranno le cure, il sostegno e l’educazione necessari per un percorso di recupero in sicurezza.