Giovanni XXIII e papa Francesco: continuità nel segno del Concilio Vaticano II e gesti di semplicità

Giovanni XXIII e papa Francesco: continuità nel segno del Concilio Vaticano II e gesti di semplicità

Il legame tra Giovanni XXIII e papa Francesco si fonda sul Concilio Vaticano II, unendo umiltà, vicinanza ai fedeli e continuità nel rinnovamento della Chiesa cattolica attraverso gesti semplici e autentici.
Giovanni Xxiii E Papa Francesc Giovanni Xxiii E Papa Francesc
L’articolo evidenzia la continuità tra papa Giovanni XXIII e papa Francesco, uniti dallo spirito umile e vicino ai fedeli, e dal ruolo centrale del Concilio Vaticano II come ponte tra i loro pontificati. - Gaeta.it

Sono tornati di recente i confronti tra Giovanni XXIII e papa Francesco, due figure guida della Chiesa in epoche diverse, ma unite nell’approccio umile e diretto verso i fedeli. Nel centro di questa riflessione c’è proprio il segno lasciato dal Concilio Vaticano II, richiamato come il legame che unisce Bergoglio al pontefice bergamasco. A parlare con l’ANSA è Emanuele Roncalli, giornalista e pronipote di Giovanni XXIII, che spiega come questa continuità abbia fatto breccia anche nel modo di fare di papa Francesco.

la familiarità tra san giovanni xxiii e papa francesco: un legame vissuto

Emanuele Roncalli sottolinea come l’eredità di papa Giovanni XXIII non sia solo storica, ma viva ancora nelle azioni e nelle parole di papa Francesco. Il richiamo continuo alla semplicità, alla vicinanza con le persone comuni e ai gesti familiari fa da ponte tra i due papi. Questo non è solo un paragone simbolico, ma un elemento concreto percepito anche dai familiari di Giovanni XXIII. Roncalli ricorda un momento particolarmente intenso: la canonizzazione di Giovanni XXIII, che ha visto la presenza di Wojtyla, ovvero papa Giovanni Paolo II, e dove Francesco si è mostrato accogliente davanti a nipoti e pronipoti del santo.

Nel corso di quell’evento, com’è emerso dal racconto, papa Francesco si è fatto sentire vicino alla famiglia Roncalli. Questo atteggiamento non è passato inosservato e ha creato un senso di appartenenza e rispetto reciproco. Il pontefice argentino, pur con tutto il peso della sua posizione, ha agito senza distacco, manifestando una spontanea semplicità. Un atteggiamento che rispecchia appieno quella figura di Giovanni XXIII, che nel Concilio Vaticano II adottò un atteggiamento innovativo ma allo stesso tempo umile verso la Chiesa e il mondo.

ricordi personali e l’esperienza in piazza san pietro per l’elezione di bergoglio

Emanuele Roncalli ha seguito da vicino i momenti cruciali della recente storia della Chiesa, partecipando come giornalista a due conclavi: quello che ha portato alla nomina di Benedetto XVI e, soprattutto, quello che ha eletto papa Francesco nel 2013. Racconta con emozione quel giorno in piazza San Pietro, quando decise di lasciare la sala stampa per vivere in prima persona la scelta del nuovo pontefice. L’atmosfera è stata carica di attesa e tensione, poi la comparsa di Bergoglio e il suo «buonasera» hanno creato un momento carico di significato.

Quel saluto, lontano dal formalismo, ha ricordato proprio le parole di Giovanni XXIII, che quando fu scelto disse: «la mia persona conta niente, è un fratello che vi parla». Roncalli ha collegato subito quel modo di comunicare al comportamento di papa Francesco, confermando che il cammino del pontefice argentino riprende quella linea di vicinanza e semplicità nel dialogo con il popolo. Dalla sua elezione in poi, papa Francesco ha mantenuto questa impostazione, dimostrando nei fatti di essere «uno di noi», come ha detto Roncalli.

il ruolo del concilio vaticano ii nella continuità tra i due pontificati

Il Concilio Vaticano II rappresenta il fulcro del legame tra Giovanni XXIII e papa Francesco. Il Concilio, convocato da Giovanni XXIII nel 1962, ha segnato una svolta nella Chiesa cattolica, aprendo la porta a riforme importanti e su temi fondamentali quali la liturgia, i rapporti con le altre religioni e la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo. Papa Francesco ha spesso ricordato questo evento come la sua bussola, richiamando i principi di apertura e ascolto indicati da Giovanni XXIII.

Le riforme conciliarie non sono mai state semplici da applicare, ma papa Francesco le ha messe al centro del suo pontificato, cercando di far sì che la Chiesa restasse al passo coi tempi senza perdere la sua identità. Il suo stile comunicativo, i gesti di umiltà e la volontà di essere vicino ai poveri e agli esclusi rispecchiano in pieno lo spirito conciliare, con radici che affondano proprio nel pontificato di Giovanni XXIII. La continuità tra i due papi si vede non solo nei valori, ma anche nell’azione nel presente della Chiesa.

la percezione pubblica e mediatica del legame tra i due papi

Nei giorni scorsi, i media hanno frequentemente accostato i nomi di Giovanni XXIII e papa Francesco, sottolineando le somiglianze nei modi e nei messaggi. Questi accostamenti hanno attirato l’attenzione su un filo conduttore umano, che unisce un papa del Novecento a uno del Terzo Millennio. Questa percezione pubblica ha alimentato un interesse nuovo attorno alle fonti e ai documenti del Concilio Vaticano II, oltre che ai discorsi e alle encicliche di Bergoglio.

Le somiglianze tra i due sono spesso evidenziate attraverso gli aneddoti o i gesti semplici di Francesco, che ricordano da vicino l’atteggiamento diretto e familiare di Giovanni XXIII. Questo confronto non nasce solo da un ricordo storico, ma da una realtà percepita anche da chi ha conosciuto da vicino le due figure come familiari e testimoni diretti. Il giornalista e parente Roncalli, infatti, ha offerto un punto di vista privilegiato su quanto questa continuità sia tangibile sul piano quotidiano e non solo simbolico.

Il dialogo tra passato e presente nel contesto ecclesiale si manifesta quindi in un rapporto di continuità che va oltre il semplice nome. Le due figure, pur separate da decenni, si legano per l’approccio alla Chiesa come comunità di persone e per la voglia di portare un messaggio che parli alla gente, senza barriere, rispettando tradizione ma guardando al futuro con realismo.


Questa compresenza simbolica ha stimolato riflessioni profonde nelle comunità cattoliche e nei media. La vicinanza tra i due papati sembra confermare anche oggi un modo di intendere il ruolo del pontefice come guida vicina, capace di incarnare la spiritualità nel quotidiano.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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