Gisa Ruffini La Piana: le criminologhe italiane che portano il cold case in letteratura

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Gisa Ruffini La Piana: le criminologhe italiane che portano il cold case in letteratura - Fonte: Baraondanews | Gaeta.it

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La narrativa gialla italiana si arricchisce di una nuova proposta con l'arrivo del romanzo "L’altra morte", scritto a quattro mani dalle criminologhe Giusy La Piana e Simona Ruffini, note collettivamente come Gisa Ruffini La Piana. Le autrici, portatrici di una profonda esperienza nel campo della criminologia, utilizzano le loro competenze per dare vita a un giallo che si ispira a un caso realmente accaduto. Questo lavoro offre un mix avvincente di personaggi ben delineati, situazioni storiche fitte di tensione e una trama ricca di colpi di scena.

Il romanzo: trama e ambientazione

Una storia di liberazione e ombre

Ambientato a Torino nel 1980, "L’altra morte" racconta la storia di Veronica "Nica" Marangoni, una giovane donna che torna a casa dopo un drammatico rapimento di trenta giorni. Il mistero dietro la figura che ha orchestrato il suo sequestro resta irrisolto per anni, ma Nica decide di riaprire il caso trentasette anni dopo, ingaggiando la profiler FBI Maya Lee Ray. Le due principali protagoniste sono legate da un passato doloroso e da un presente che richiede di affrontare i loro demoni interiori.

Quando Maya vola in Sicilia per consultarsi con la criminologa Gina Isman, viene alla luce la profondità dell'impegno emotivo e professionale delle autrici, insieme al legame di amicizia che unisce i personaggi. Lavorando insieme, Maya e Gina non solo cercano di portare alla luce la verità dietro il caso di Nica, ma devono anche dare forma a una promessa fatta da bambine, avvicinandosi pericolosamente a un mistero irrisolto che minaccia di riemergere.

Riflessione storica e sociale

Il romanzo non si limita a essere un semplice thriller; è anche una riflessione delle dinamiche sociali e culturali del periodo storico in cui si svolge. Con un attento lavoro di ricerca, La Piana e Ruffini offrono uno spaccato delle relazioni di potere, delle ingiustizie e delle paure che hanno contraddistinto gli anni '80 in Italia. Attraverso le esperienze di Nica, Maya e Gina, il lettore è condotto in un viaggio che non solo esplora la psiche umana, ma affronta anche temi come la resilienza, la solidarietà e la lotta per la verità.

Il percorso professionale delle autrici

Giusy La Piana: tra scrittura e criminologia

Giusy La Piana è un'accademica attiva nel campo delle scienze della comunicazione e della criminologia. Con un background che include saggi e testi teatrali, La Piana ha sviluppato un'ampia esperienza nel counselling e nell'analisi della comunicazione. Il suo lavoro si concentra sull'interazione tra comunicazione e crimine, offrendo un approccio unico alla narrativa criminale. Tra le sue pubblicazioni più significative spiccano "Fare del male non mi piace. La carriera criminale di Bernardo Provenzano" e "Se menti ti scopro - Manuale di sopravvivenza nella giungla quotidiana della comunicazione".

Simona Ruffini: esperta di cold case

Simona Ruffini si distingue per le sue ricerche nel campo della psicopatologia forense e giuridica. Il suo dottorato in scienze forensi la identifica come un'autorità nel settore, capace di riaprire anche casi storici come quello dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Con il libro "Caro Pier Paolo, ti racconto il tuo omicidio", Ruffini ha dimostrato l'importanza della narrazione nel contesto forense. Le sue abilità nel riconoscimento delle micro-espressioni facciali non solo arricchiscono il suo lavoro di criminologa, ma anche la qualità della narrazione nel romanzo "L’altra morte".

Contributo alla narrativa di genere

Un nuovo capitolo per il giallo italiano

"L’altra morte" non è solo un romanzo giallo, ma rappresenta un esempio di come le esperienze professionali possano influenzare la letteratura. L'abilità delle autrici nel ricreare scene realistiche e nelle dinamiche sociali dei loro personaggi contribuisce a un senso di autenticità e coinvolgimento nella storia. Le tecniche investigative e le attitudini psicologiche impiegate nei loro racconti non solo offrono al lettore un’esperienza più intima con i protagonisti, ma stabiliscono una connessione empatica con le sfide affrontate dai personaggi.

L'importanza della rappresentazione femminile

Un altro aspetto cruciale di "L’altra morte" è la rappresentazione delle donne nelle professioni di investigazione e criminologia. Le protagoniste, forti e determinate, sfidano gli stereotipi di genere, mostrando che le donne possono essere non soltanto protagoniste nei romanzi gialli, ma anche professioniste capaci e competenti nell'affrontare crimine e giustizia. Attraverso il loro viaggio, le autrici forniscono un messaggio di empowerment che risuona con la lettura contemporanea, segnalando di fatto un’evoluzione nella narrativa italiana.

In questo contesto, "L’altra morte" si posiziona come un’opera fondamentale per chi desidera esplorare il crimine da una prospettiva innovativa e ricca di sfumature, caratterizzata da un'intensa ricerca sia storica che psicologica.

Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 da Sara Gatti

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