Nel tragico evento avvenuto a Fossò, Giulia Cecchettin perse la vita per mano di Filippo Turetta in un oscuro parcheggio. I dettagli emergono da un fitto intreccio di conversazioni, compreso un messaggio WhatsApp che testimonia la sua insistente pressione su Giulia per concludere gli studi insieme, minacciando la fine della loro esistenza se così non fosse avvenuto.
Elementi Cruciali emersi dall’Analisi dei Messaggi
Dall’analisi dei messaggi recuperati dal cloud di Giulia, emerge un quadro inquietante che sarà fondamentale nel processo in Corte d’assise. La decisione accelerata del processo è stata influenzata dalla scelta di Turetta di non partecipare all’udienza preliminare e richiedere una perizia psichiatrica, aprendo a possibili sviluppi nel dibattimento successivo.
Le Gravi Accuse a Carico di Turetta
Il giovane di Torreglia si trova ad affrontare pesanti accuse che includono omicidio volontario, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Le indagini hanno confermato le pressioni esercitate da Turetta sulla Cecchettin anche dopo la separazione, promuovendo una possibile riconciliazione attraverso manipolazioni psicologiche su amici e parenti della vittima.
Profili Psicologici e Comportamenti Preoccupanti
Gli investigatori hanno evidenziato i comportamenti autolesionistici di Turetta come strumento per controllare Giulia, dando un’ulteriore luce al suo atteggiamento ossessivo nei confronti della giovane. Le rivelazioni provenienti da amici e familiari confermano un quadro angosciante di relazioni manipolative e pressioni psicologiche sulla vittima.