Giulia Morbidelli de Camargo: l'architetta che celebra il legame tra Brasile e Italia

Giulia Morbidelli de Camargo: l’architetta che celebra il legame tra Brasile e Italia

Giulia Morbidelli de Camargo celebra le sue radici italiane progettando la Piazza Pubblica João Morbidelli a Extrema, un monumento che unisce Italia e Brasile attraverso la storia dell’emigrazione.
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Giulia Morbidelli de Camargo: l'architetta che celebra il legame tra Brasile e Italia - Gaeta.it

Un viaggio nel passato può rivelare legami profondi e storie affascinanti, proprio come è successo a Giulia Morbidelli de Camargo, un’architetta brasiliana di origini italiane. La sua ricerca delle radici familiari la porta a Sassoferrato, un comune marchigiano di origine familiare e a Antônio Morbidelli, il suo antenato che nel 1901 emigrò in Brasile. La sua storia non è solo un racconto personale, ma anche un omaggio all’immigrazione che ha contribuito a plasmare le identità culturali di entrambe le nazioni.

La storia di Antônio Morbidelli e l’emigrazione in Brasile

Nel 1901, Antônio Morbidelli, insieme ad alcuni familiari, decide di lasciare le Marche per cercare una vita migliore in Brasile. Questo atto di coraggio ha segnato un capitolo importante della storia della famiglia Morbidelli. Dopo aver superato molte sfide, Antônio riuscì a mettere radici a Extrema, nello stato di Minas Gerais. Qui, fondò uno dei quartieri più storici della città, noto come il Quartiere Morbidelli. La storia di emigrazione non è solo una questione di trasferimento fisico; rappresenta una serie di scelte e adattamenti culturali che hanno avuto un impatto profondo sulla vita delle generazioni a venire.

Giulia è bisnipote di João Morbidelli, il figlio di Antônio, e il suo legame con questa eredità è testimoniato dalla sua professione di architetto e dalla volontà di onorare la sua famiglia. Il quartiere di Extrema è oggi un simbolo della storia di molti italiani che, alla ricerca di opportunità, hanno contribuito al tessuto sociale e culturale del Brasile. La sua ricerca e il suo lavoro architettonico cercano di riflettere queste storie di resilienza e identità.

La creazione di Piazza Pubblica João Morbidelli

Per celebrare l’impatto della famiglia Morbidelli nella comunità, il Comune di Extrema ha inaugurato Piazza Pubblica João Morbidelli. Questo spazio non è solo un omaggio a un antenato, ma incarna la connessione tra due terre, Italia e Brasile. La realizzazione della piazza porta la firma di Giulia Morbidelli, che ha progettato un monumento dedicato alla sua famiglia. Questa iniziativa rappresenta un ponte culturale tra le due nazioni e un omaggio a tutto ciò che l’emigrazione rappresenta.

Il progetto architettonico è caratterizzato da elementi dell’architettura italiana, richiamando la ricca storia culturale delle Marche. L’uso di forme classiche, come i tre archi a tutto sesto, rappresenta un richiamo all’imponente architettura romana, creando un’atmosfera di riflessione e celebrazione. Questi archi non solo abbelliscono la piazza, ma servono anche come cornice per un’opera d’arte in acciaio corten, progettata per raccontare la storia della famiglia Morbidelli dall’Italia al Brasile. Questo pezzo d’arte rappresenta anche un collegamento visivo tra i due Paesi, raffigurati da una nave, simbolo di viaggi e nuove speranze.

Il legame tra Sassoferrato e Extrema

Giulia non si è limitata alla creazione della piazza; ha cercato di rafforzare ulteriormente i legami tra le sue radici italiane e il Brasile. Dopo la realizzazione della piazza, ha contattato il sindaco di Sassoferrato, Maurizio Greci, per consolidare il legame culturale tra le due città. Il sindaco ha commentato l’importanza di questo progetto, sottolineando il valore simbolico di un’opera che rappresenta una storia di immigrazione, una narrazione comune e collettiva che accomuna tantissime famiglie.

La scelta di materiali come l’acciaio corten e la pietra Miracema non è stata casuale. L’acciaio corten serve a richiamare la resilienza, mentre la pietra rappresenta un legame diretto con Sassoferrato, il cui nome significa ‘pietra ferro’, simboleggiando un omaggio diretto alla terra d’origine. L’architettura del paesaggio, caratterizzata da giardini all’italiana con arbusti e piante tipiche del territorio, completa l’atmosfera del progetto, sottolineando un’estetica che celebra la tradizione.

Un monumento per celebrare la memoria

La Piazza João Morbidelli è più di un semplice spazio pubblico. È un simbolo della fusione tra tradizione e modernità, che rappresenta una nuova attrattiva turistica per Extrema. Permette anche di mantenere viva la memoria di tutti coloro che hanno lasciato la loro terra per cercare fortuna altrove. Giulia Morbidelli ha riuscito a creare un luogo che non solo celebra la sua storia familiare, ma che serve anche come punto di incontro per le comunità, un luogo dove si può riflettere sulla ricchezza delle culture e della storia condivisa tra Italia e Brasile.

Questo progetto è un chiaro esempio di come l’architettura possa essere utilizzata per narrare storie e per connettere le persone, evocando un senso di appartenenza e identità. Con il suo lavoro, Giulia Morbidelli ha raggiunto un traguardo significativo, trasformando un racconto di immigrazione in un monumento che rappresenta orgoglio, cultura e patrimonio condiviso.

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