Il mondo del teatro apre le porte a un classico della letteratura italiana: “Il Male Oscuro” di Giuseppe Berto. L’opera, pubblicata nel 1964 e vincitrice di prestigiosi premi come il Viareggio e il Campiello, ha affrontato un percorso difficile per approdare sulle tavole sceniche. La sfida di portare in teatro un testo così denso e complesso è stata raccolta dal regista e drammaturgo Giuseppe Dipasquale, che ha saputo fare un’attenta selezione dell’opera, riducendo il copione a circa sessanta pagine per uno spettacolo di circa un’ora e mezza. La prima mondiale è prevista per il 31 dicembre al Teatro Biondo di Palermo, in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania e Marche Teatro.
Un progetto atteso e meditato
Durante le prove al Teatro delle Muse di Ancona, Giuseppe Dipasquale ha rivelato che il desiderio di adattare l’opera di Berto era già presente da tempo. Questo impegno scaturisce da due fattori principali. Il primo è la sinergia creativa instaurata con l’attore Alessio Vassallo, noto per il suo ruolo nella serie “Il giovane Montalbano“. L’intesa professionale tra i due nasce dalla precedente collaborazione su “La Concessione del Telefono“, un altro progetto drammaturgico di successo.
Il secondo fattore che ha spinto Dipasquale a realizzare questo adattamento è la profonda attualità del romanzo. L’opera non affronta la depressione solo come una dimensione personale ma la presenta come una questione sociale e cosmica, evidenziando il malessere dell’uomo contemporaneo. Dipasquale sottolinea come il testo di Berto descriva un conflitto tra una tecnologia in continua espansione e una mentalità ancorata al passato, specificamente all’Ottocento. Questo scollamento mette in evidenza le relazioni distopiche che caratterizzano la vita del protagonista, Bepi.
La struttura narrativa e i personaggi
Nel corso della rappresentazione, il protagonista Bepi si rivolge al pubblico in prima persona dal lettino del suo psicanalista, intrappolato in un flusso di pensieri intensi e riflessivi. Questa scelta narrativa è supportata da una serie di flashback che ritraggono figure fondamentali nella vita di Bepi, come la moglie, l’amante e i genitori. Questi personaggi rappresentano aspetti diversi del conflitto interiore che Berto stesso ha vissuto. Secondo Dipasquale, il protagonista è un inetto che non riesce a liberarsi dalla gabbia imposta dal dovere e dalle aspettative sociali.
Il regista traccia un collegamento tra il proprio percorso e quello di Berto, suggerendo che entrambi siano stati intrappolati in un tunnel esistenziale. Questo conflitto ha spinto Berto a trasformare la sua esperienza personale in un’opera iniziatica, che ha salvato non solo lui, ma ha dato vita a un capolavoro destinato a rimanere nel tempo. La chiusura dell’opera, con Bepi che pronuncia le parole “Nunc dimittis servum tuum, Domine, forse è già tempo“, assume una valenza di consapevolezza e cambiamento, piuttosto che una mera chiusura alla vita.
Un cast di talenti
A completare il cast di “Il Male Oscuro” ci sarà una selezione di attori di talento, tra cui Ninni Bruschetta, Cesare Biondolillo e Lucia Fossi. Ognuno di loro porterà in scena diverse sfaccettature della complessità umana e delle emozioni descritte nell’opera. Le scene sono curate da Antonio Fiorentino, mentre Dora Argento si occupa dei costumi, ricreando un’atmosfera che riflette l’interiorità e il tumulto emotivo del protagonista. Le musiche di Germano Mazzocchetti accompagneranno le dinamiche di questo lavoro, elevando ulteriormente il messaggio dell’adattamento.
Dopo il debutto a Palermo, lo spettacolo si sposterà allo Stabile di Catania e al Teatro dell’Aquila in Abruzzo. Inoltre, è previsto un passaggio ad Ancona nella prossima stagione, testimoniando l’interesse e il valore di questo progetto nella scena teatrale contemporanea.
Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Laura Rossi